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Art History: ricerca iconografica

Diecimila martiri

La leggenda del martirio di Acacio (o Acazio) e dei suoi diecimila soldati, avvenuto sotto gli imperatori Adriano (117-138) e Antonino (138-161), non ha nessun contenuto storico. L’episodio ebbe, però, un forte successo iconografico, soprattutto in Germania e nel nord Europa nella seconda metà del secolo XVI quando la reale visione di guerre, torture e distruzioni apocalittiche condizionava l’immaginario della popolazione civile e anche degli artisti. La storia dei diecimila martiri racconta, infatti, di una persecuzione religiosa e politica di diecimila legionari romani che vennero crocifissi a causa della loro conversione alla fede cristiana sul monte Ararat, per ordine dell’imperatore Adriano. Durante, infatti, la repressione romana dei ribelli in Armenia, il condottiero Acacio combatteva con le sue truppe senza riuscire a prevalere sui numerosissimi avversari ribelli. Un angelo gli apparve allora promettendogli la vittoria se fosse diventato cristiano con i suoi diecimila soldati. Tutti si convertirono e vinsero i nemici. In seguito andarono, guidati da un angelo, sul monte Ararat, dove vissero per trenta giorni di nutrimento celeste. L’imperatore Adriano, venuto a conoscenza di ciò, inviò sette re barbari a martirizzare i convertiti (che erano ancora novemila), ma le pietre che venivano lanciate su di loro tornavano indietro e le mani dei flagellatori si rattrappivano. Quando i convertiti furono incoronati di spine e trafitti con rami appuntiti, altri mille soldati pagani si fecero cristiani. Infine i diecimila vennero crocifissi e accadde che il sole si oscurò, la luna divenne rosso sangue e la terra tremò.