Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Lucia

Santa Lucia, vergine e martire, visse a Siracusa al tempo dell’imperatore Diocleziano (284-305). In seguito a un voto fatto a Catania sulla tomba di sant’Agata per la guarigione della madre, la nobile fanciulla rifiutò di sposarsi e donò la sua dote ai poveri. Denunciata come cristiana al giudice Pascasio, fu condannata ad andare in un postribolo poiché rifiutava di sacrificare agli idoli pagani. La leggenda racconta che nonostante i tentativi di schiere di uomini e di numerosi tiri di buoi, nessuno riuscì a trascinare Lucia, investita di una forza divina, verso quel luogo di perdizione: ella rimase immobile come una roccia. Le furono allora colati addosso pece, olio e urina bollenti, ma invano. Solo la spada che le trafisse la gola la condusse in breve alla morte, dopo aver ricevuto la comunione. Suo tradizionale attributo sono gli occhi, di norma mostrati su un piattino tenuto in mano dalla santa: secondo il racconto agiografico le furono cavati dai suoi persecutori, mentre secondo una più tarda leggenda se li sarebbe strappati lei stessa per farli recapitare al suo innamorato respinto che non si rassegnava alla sua scelta di penitenza e castità. A volte reca in mano una lampada a olio accesa, quale riferimento al suo nome che significa “luce” o “lucente”. La santa è universalmente nota quale protettrice della vista. Altri attributi generici possono essere il ramo di palma, prerogativa dei martiri, o la spada.