Art e Dossier

Grazie alla mostra L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci che sarà visibile presso l’Aula magliabechiana delle Gallerie degli Uffizi fino al 20 gennaio 2019 è possibile ammirare nuovamente a Firenze, dopo oltre trent’anni, il manoscritto – noto anche come Codice Hammer e oggi proprietà di Bill Gates – che Leonardo da Vinci elaborò tra il 1504 e il 1508. Un’opera densa, frutto degli studi sull’anatomia e sulla idrologia, che l’artista portava avanti in quel periodo, che lo vedeva, fra l’altro,  impegnato a Firenze nella realizzazione (fallita) della pittura murale raffigurante la Battaglia di Anghiari a PalazzoVecchio, nello studio dei cadaveri presso l’ospedale di Santa Maria Nuova e nel trovare soluzioni innovative per rendere l’Arno navigabile. I settantadue fogli che compongono il codice testimoniano lo sguardo acuto e indagatore di Leonardo nei confronti del mondo naturale e documentano, come affermato dal direttore del Museo Galileo di Firenze e curatore della mostra, Paolo Galluzzi, «l’ossessione conoscitiva di Leonardo per l’elemento acqua, per i suoi movimenti vorticosi». La mostra, grazie a un apparato multimediale, offre inoltre la possibilità di sfogliare le pagine del codice, accedere alla trascrizione dei testi e ricevere molteplici informazioni sui temi trattati. Presenti anche alcuni disegni che Leonardo realizzò in quegli stessi anni e che dimostrano il grande fervore artistico che caratterizzava quell’eccezionale stagione fiorentina che Benvenuto Cellini definì «la Scuola del Mondo». Catalogo: Giunti Editore.