Philippe Daverio: addio direttore
Stiamo chiudendo il numero di ottobre e Philippe non c’è più da poche ore.
Lo avevamo conosciuto un po’ di anni fa, come molti italiani, per aver visto Passepartout. Gli abbiamo chiesto di dirigere Art e Dossier e dal 2008 era il nostro Direttore.
Cosa ci manca?
Anzitutto la sua presenza fisica, impossibile non notarla; anche per quello che lui stesso definiva un «guardaroba decorativo». Ci manca la sua voce; capivi che era arrivato da quel suono inconfondibile; lo riconoscevi tra mille. Philippe Daverio era un performer, quel che diceva ti arrivava contemporaneamente alla parte razionale del cervello e a quella che sente i suoni.
E ci manca quel che alla rivista ha dato: immagini che tirava fuori dalla sua memoria prodigiosa, punti di vista fulminanti, spiegazioni illuminanti, modi di raccontarle che conosceva e praticava solo lui. Ci mancano l’umorismo e la dissacrazione, il gioco, la generosità. Insomma, un sacco di cose.
Ciao Philippe
Firenze 2 settembre 2020
Claudio Pescio, la redazione, la casa editrice