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Art Gallery

Bruno Tontini: biografia

Bruno Tontini
L’artista: di sé e della sua opera

Sono nato a Urbino il 18 settembre 1959. Ho studiato incisione presso l’Istituto Statale d’Arte d’Urbino. Dopo il periodo lavorativo 1980-1982 presso la casa editrice Montefeltro, tra il 1982 e il 1990 ho operato come Disegnatore con i ben noti archeologi Doro Levi e Filippo Maria Carinci negli scavi di Festos (Creta), e in Libia con gli archeologi Sandro Stucchi e Lidiano Bacchielli (Cirene) e con Enzo Catani (El Beida), con un parentesi, sempre di disegnatore, a Tarquinia. Su incarico dell’Accademia dei Lincei ho eseguito nel 1986 i rilievi e i disegni, raccolti nella pubblicazione Osservazioni sulla Porta Augustea di Fano; miei disegni sono presenti nel volume Il Palazzo di Federico da Montefeltro, Quattroventi, 1985.

In sintesi posso dire che la mia pittura si sviluppa in tre fasi: 1. Immagine umana coperta dal lenzuolo; 2. Prevalenza del paesaggio naturale; 3. L’interiorità del corpo, soprattutto nei dipinti realizzati tra il 2008 e il 2010, nei quali sono presenti delle metaforiche cellule, l’infinito divenire dentro di noi; la scoperta attraverso lo studio, che i nostri organi sono composti di miliardi di cellule che lavorano a nostra insaputa, mi ha provocato un’ebbrezza fantasticante e il desiderio di perdermi in questo infinito – se pur periclitante e mortale -, che c’é dentro ognuno di noi; di ricercarlo e di tentare di rappresentarlo in varie forme: per questo spesso scompaiono o passano in secondo piano i corpi-lenzuolo rispetto all’emergere fulgido delle cellule che hanno il colore azzurro del cielo infinito. Con l’ultima opera in esposizione sono ritornato alle origini, al corpo avvolto dal lenzuolo in una stanza buia; però vicino ad una finestra aperta sull’unica fonte luminosa di un rosso tramonto, che la figura contempla come possibile e realizzabile forma di comunicazione, che faccia uscire dall’isolamento: quindi, un ritorno proiettato positivamente nel futuro. Ora, infatti, immagino, in una prossima opera, una figura sulla cima di una collina, che osserva dall’alto la modulazione di un paesaggio collinare di colori chiari, che devono provocare la sensazione di un’interiore serenità psicologica.


MOSTRE PERSONALI

o Saletta Paolini Nezzo, Urbino (presentazione di Carlo Inzerillo), 1980.
o Galleria La Libreria di Mauro Pillinini, Tolmezzo (UD) (con una presentazione di Ermes Dorigo e un mio testo), 1999.
o Accademia Raffaello Urbino, Bottega “Giovanni Santi” (con una presentazione di Silvia Cuppini, una poesia di Ermes Dorigo e un mio testo ), 2000.
o Museo della Città – Urbino -, 2010 (con una presentazione di Ermes Dorigo e un mio testo), 1999.

MOSTRE COLLETTIVE
o Galleria Segno Grafico, Udine (autopresentazione), 1979.
o Galleria dell’Aquilone, Urbino (con una presentazione di Enzo Torri e un mio testo), 1980.
o Galleria ARCI, Urbino (presentazione di Ermes Dorigo), 1990.

Opere