Art e Dossier

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sonia mutti: biografia

Mutti Sonia Rosaria, nata a Milano il 30 gennaio 1974. Nella nostra famiglia l’interesse principale era l’arte. Sono cresciuta accanto ad un’agenzia giornalistica, dove il passaggio di artisti era all’ordine del giorno. Erano i primi anni ’80 e conobbi Pasquale Raffaello D’Orlando, magnifico pittore dell’universalismo, la quale teoria era basata sulla quarta dimensione (spazio e tempo). Ero piccola ma adoravo il mondo della pittura e l’amalgamare dei colori mi faceva scoprire nuove emozioni ed esplodere la mia creatività.
Avevo anche zii e cugini che dipingevano, ma non riuscivo a capire cosa volevano fare visto che le loro teorie erano basate sul copiare. Con D’Orlando avevo scoperto oltre il vedere. Ero la sua modella preferita per i ritratti fatti al momento, mi ritraeva in qualsiasi attività che svolgevo da bambina. Verso il 1982 vedo la mia prima mostra, quella di D’Orlando. Mi innamorai completamente di quel mondo, aprendo le porte della cultura prima del previsto.
Dopo alcuni anni di bozzetti e i primi approcci con la matita dalle varie ed eleganti sfumature, passai al carboncino, pastello, acquerello, tempera, fino ad arrivare al gioco dei “colori veri”, i colori a olio. Odori e sensazioni diversi in ogni passaggio.
Mi iscrissi all’Istituto Professionale G. Cova come addetto laboratorio serigrafico e grafico, come scuola alternativa, visto che i miei genitori non volevano che studiassi l’artistico considerata scuola di poca opportunità. Uscii con un ottimo voto, nonostante i miei continui contrasti d’opinione, il non approvare alcuni pensieri per quanto riguardava la tecnica pittorica. Oltre l’arte grafica e serigrafia, imparai la fotografia, esplorando un mondo visto da un altro occhio. Studiai psicologia del linguaggio immagine-colore e movimento per esprimere non solo quello che si vede.
Nel 1993 ebbi problemi di salute che mi crearono, oltre alle difficoltà fisiche, anche quelle psicologiche. Caddero tutte le mie prospettive ed entrai in un periodo di completa crisi. Non riuscivo più a disegnare. Dopo l’ennesima paura e non sapendo come sfogarmi, riuscii pian piano a scaricare sulla tela tutti i miei sentimenti. Trasformai me stessa in colore, in movimento, in chiaro e scuro, in luce. Da quel giorno ci furono un susseguirsi di dipinti, lavori in matita, alternando giorni di pieno lavoro a quelli di piena tranquillità, arrivando a creare e terminare quadri in una sola notte.
Nel 1996/1997 ho approfondito la mia conoscenza dell’arte grafica seguendo un corso di informatica presso l’Istituto delle Marcelline.
Nel 1997/1998 mi iscrissi ad un corso di Assistenza all’Infanzia presso il “Pronto Baby” imparando il movimento corporeo libero
immedesimandomi in oggetto, pianta, animale, musica, colore, essere liberi nell’interno dell’essere. Conoscendo e vivendo in un mondo di bambini entrai perfettamente in sintonia con esso.
Dopo piccoli lavori e nuove esperienze lavorative come commessa, centralinista, disegnatore grafico per un gioielliere, lavorai per 4 anni presso l’Istituto delle Marcelline con varie mansioni fino ad arrivare a gestire un negozio.
Con i vari cambiamenti ed estenuanti ore lavorative, dipingere era diventato poco creativo.
Nel 1999 entrai per l’ennesima volta in crisi, il problema del passato mi riprendeva alla gola, ma nonostante tutto non smisi di dipingere anzi accentuò la mia voglia e da allora non ho più smesso. Scoprii il corpo umano, quanto era delizioso ed universale, movimenti e luci mai viste. Incominciai a dipingerle, erano donne che conoscevo ed altre rappresentavano il mio “Io”.
Dopo tanti anni nessuno che mi conosceva riusciva a stimolarmi per continuare a creare. Erano censurati i nudi, privilegiare i dipinti con paesaggio e nature morte.
Nel 2000 conobbi un pittore anziano, Sig. Sassi, specializzato nell’uso dell’acquerello. Anche se non condividevo il genere, guardare i suoi quadri mi aiutò nello sviluppare gli effetti della luce.
Nel 2003 conobbi Federico Guida, un giovane pittore quotato nel mondo dell’arte, il quale con suggerimenti e consigli, mi ha aiutato a sviluppare ed ampliare la mia tecnica. Entrambi ritraiamo nudi ma ricreando completamente due tipi di generi: Donna ipnotica per lui e Donna-Donna per me.
Oggi la mia tecnica pittorica è in piena evoluzione, mischio vari colori, uso ogni tipo di tecnica, mischio vari componenti, veri colori inesistenti.
Quello che voglio esprimere non è solo la parte estetica del soggetto, ma quanto c’è oltre la vista dell’occhio.
Quale sensazione ti suscita un colore?
Perché forti pennellate e piccole pennellate?
Il dipingere è il trasmettere delle proprie emozioni, cosa fa sentire, perché e come reagiamo ad esso. Nel dipingere è un accostare di varie sensazioni, il voler toccare con mano, quella pelle, quelle labbra, sentirlo fremere, fino a percepire il pensiero del soggetto, renderlo vivo.
Non mi basta rappresentare un qualcosa, voglio viverlo.

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