Art e Dossier

Il concetto di primitivismo così come inteso da Paul Klee e trasportato nelle sue opere è la chiave di lettura della mostra Klee. Alle origini dell’arte, ospitata al MUDEC di Milano fino al 3 marzo 2019. L’artista, che dopo il suo viaggio a Roma fra il 1901 e il 1902, a contatto con l’arte paleocristiana, amava definirsi come l’erede di una civiltà giunta al tramonto, nutrì sempre una grande ammirazione nei confronti dell’antico nel quale ricercava aspetti meno consueti che gli permettessero di esprimere e sviluppare, fra l’altro, il suo interesse per la caricatura, la parodia e la deformazione. Paul Klee inoltre attinse dal patrimonio figurativo antico elementi come ideogrammi e rune che nelle sue opere si trasformano in segni grafici ed elementi “alfabetici” di invenzione, che rivelano la sua passione per l’epigrafia con interessi che si rivolgono anche verso alfabeti cuneiformi medio-orientali e i geroglifici egizi. Le opere antiche diventano anche fonte di ispirazione per le sue ricerche sui temi cosmici che portano l’artista a creare opere che divengono vere e proprie forme archetipali. Le oltre cento opere in mostra – dalle pitture astratte ai lavori caricaturali –, raccontano tutte queste sfaccettature della poetica di Klee. Mentre la selezione di documenti rende noto l’approfondito lavoro di ricerca compiuto dall’artista sui repertori e sui testi. La mostra, curata da Michele Dantini e Raffaella Resch, è corredata da un catalogo edito da 24Ore Cultura.