Art e Dossier

Rinascere attraverso l’arte: il Rione Sanità a Napoli

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Tutti ne avranno sentito parlare almeno una volta, non fosse altro che per gli spiacevoli frequenti fatti di cronaca, ma in realtà il Rione Sanità è uno dei più belli e affascinanti tra i quartieri storici di Napoli. Questa evidente contraddizione ha fatto nascere negli ultimi anni un forte desiderio di cambiamento e riscatto, che si è presto tradotto in un significativo processo di trasformazione: il quartiere è infatti diventato un fertile terreno di sperimentazione artistica, accogliendo tra i suoi secolari vicoli lo sguardo contemporaneo di numerosi artisti. In particolare, sono stati tanti gli street artist a lasciare il segno sui muri del Rione Sanità, vestendolo di nuova luce. I murales di Tono Cruz, Mono Gonzales, Francisco Bosoletti, Jorit, Matu e molti altri ancora sono considerati simboli di rinascita, vessilli di una rivoluzione silenziosa (ma non troppo) che ha coinvolto, attraverso l’arte, gran parte della comunità locale che riesce a riconoscersi in questi interventi artistici accogliendoli con favore e aprendosi positivamente al cambiamento. A partecipare attivamente alla riqualificazione del proprio quartiere sono soprattutto i giovani, che si impegnano per valorizzare il patrimonio artistico e culturale sia presente che passato, consapevoli che tale bellezza possa essere un valido motivo di attrazione per i flussi turistici nazionali e internazionali, permettendo al Rione Sanità di inserirsi nel circuito produttivo della città. A tal fine sono nate cooperative e associazioni che contribuiscono a rilanciare l’immagine del quartiere attraverso il recupero e la riscoperta del patrimonio locale, accompagnando i turisti a esplorare le bellezze di uno dei quartieri più antichi della città. Tra queste la più nota è la Cooperativa Sociale La Paranza, nata nel 2006 grazie a un gruppo di giovani che hanno scelto di non andarsene, mettendo a disposizione del quartiere e della comunità le proprie competenze e passioni. Questa rivoluzionaria dichiarazione d’amore per la propria terra ha permesso nel tempo di abbattere il muro dei pregiudizi, parlando al mondo attraverso l’arte e alimentando un processo in continuo divenire. Recentemente il Rione Sanità è stato infatti scelto come laboratorio di produzione artistica anche da Jago, scultore di fama internazionale che nel dicembre 2019 aveva già donato al quartiere l’opera Il Figlio velato, realizzata a New York ma sistemata all’interno della Chiesa di San Severo. Dopo anni di chiusura e abbandono, la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi è stata riaperta per accogliere il giovane artista romano, che qui ha dato vita a un progetto tanto artistico quanto sociale: una nuova scultura sta prendendo forma tra le mani di Jago, giorno dopo giorno, sotto gli occhi di tutti; una scultura che nasce per questo fertile quartiere e che qui rimarrà, esempio virtuoso di arte come attrattore turistico, oltre che generatore di socialità e opportunità.

Sara Migliorini