Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Ezechiele

In ebraico, il nome sta a significare "Dio conceda forza". Figlio del sacerdote Busi, vissuto tra gli ebrei nell'esilio babilonese avvenuto nel 597 a. C., Ezechiele è uno dei quattro grandi profeti insieme a Daniele, Geremia e Isaia, e il primo profeta d'Israele dopo la conquista della terra promessa che operi al di fuori dei suoi confini. Egli visse infatti con altri ebrei a Telabib, una località lungo il canale Chebar nei pressi di Babilonia, ed è qui che si manifestarono le sue visioni apocalittiche. Il libro che porta il suo nome parla ampiamente della vocazione del profeta, nell'anno quinto del suo esilio. In una visione, Ezechiele vide avanzare da nord un uragano, una grande nube e un turbine di fuoco risplendente tutto intorno. Al centro apparvero le figure di quattro creature, ciascuna con quattro facce: d'uomo, di leone, di toro e d'aquila (il cosiddetto tetramorfo, di cui si parla anche nell'Apocalisse di Giovanni e che venne adottato come simbologia dei Quattro evangelisti). Su di un trono siede “una figura dalle sembianze umane” (Dio). Dopo la vocazione, Ezechiele pronunciò oracoli di giudizio a nome di Dio. Si ritiene che le immagini utilizzate dal profeta risentano degli influssi della mitologia babilonese assimilata dagli ebrei durante la cattività.