Art e Dossier

Arte Fiera 2025: il racconto della preview

categoria: Eventi
7 – 9 February 2025

La preview della nuova edizione di Arte Fiera 2025 è la prima occasione di incontro dell’anno, quando collezionisti, curatori , dealers e artisti affollano i corridoi dei padiglioni 25  e 26, dedicati all’arte moderna e contemporanea, e si scambiano informazioni, consigli, prezzi, commenti, tendenze. Tra gli stand del 26 si vedono grandi capolavori , pezzi importanti dai valori alti e rassicuranti, come i due Fontana esposti da Tornabuoni: uno è rosa con inserti in porporina argentata, e sta cercando un amatore. Al 25  l’atmosfera è più leggera, molti artisti giovani commentano le opere dei colleghi più affermati, e cercano di attirare l’attenzione di qualche collezionista. Così il circo nazionalpopolare di Arte Fiera 2025, che  si intitola Scena Italia e riunisce 176 gallerie, è iniziato all’insegna di un moderato ottimismo , con diverse vendite nel primo giorno di apertura . E’ l’ultimo anno della direzione di Simone Menegoi, coadiuvato dal supercollezionista Enea Righi, che ha riportato a Bologna i pezzi da novanta del mercato del contemporaneo, come Continua, Magazzino, Raffaella Cortese e Lia Rumma. Stand impeccabili, con opere da centinaia di migliaia di euro nello stand di Tucci Russo, tra sculture di Tony Cragg e. Giuseppe Penone, accanto alle impalpabili composizioni vegetali di Christiane Lohr. Il trend del momento resta la pittura, protagonista della sezione Pittura XXI, curata da Davide Ferri – annoverato tra i possibili successori di Menegoi – dove si segnalano le carte dipinte con piante ed animali di Marta Roberti, presentate da Sara Zanin.  Molte proposte interessanti nella sezione Fotografia e immagini in movimento,  curata da Giangavino Gazzola, mentre per la prima volta Artefiera si affida all’occhio del giovane curatore Michele D’Aurizio per la cura della sezione Prospettive, dedicata agli emergenti: qui  la galleria Fuoricampo presenta i dipinti su velluto del giovane Leonardo Meoni. Forte la presenza di artisti internazionali, con opere significative: una scelta che va dai mobiles  di Tomàs Saraceno (Pinksummer) alle sculture polimateriche di June Crespo (P420), dal gigantesco lampadario in vetro nero di Ai Weiwei (Continua) alle opere fotografiche di Andro Eradze (SpazioA) . “Gli anni bui della pandemia ce li siamo lasciati alle spalle- dichiara Menegoi- e ora Artefiera è pronta per affrontare il futuro, sempre più improntato all’arte italiana , sia storica che contemporanea”. 

Ludovico Pratesi