BlowUp Art X Pulchri Studio: L'Aia diventa un museo a cielo aperto
Fino all'11 giugno, il centro storico de L’Aia (Paesi Bassi) si trasforma in una straordinaria galleria d'arte all'aperto grazie alla quarta edizione del Festival cittadino ‘BlowUp Art X Pulchri Studio’. Gigantesche opere gonfiabili si mescolano agli statici edifici storici del Museum Quarter, nel centro culturale della capitale amministrativa olandese, tra il palazzo Reale e il Museo Escher. Sono opere gigantesche che dialogano con la scultura e l’architettura tradizionale e a volte paiono invadere letteralmente i palazzi, come nel caso dell’opera di Kiki e Joost (Kiki van Eijk e Joost van Bleiswijk) una gigantesca spirale che traduce l’universo colorato e tattile del duo: la loro scultura gonfiabile è allo stesso tempo giocosa e monumentale: un potente gesto pieno di meraviglia infantile in grado di sedurre e confondere il visitatore.
Un'esposizione di volume e colore
L'arte gonfiabile è protagonista con installazioni sorprendenti di rinomati artisti olandesi, tra cui John Körmeling, architetto del padiglione olandese all’Expo di Shanghai nel 2010, e noto per le sue opere cinetiche dove si fondono forma, movimento, ritmo e tempo. La sua installazione è un gigantesco calendario a ciambella che si rifà al ciclo di 19 anni che gli antichi persiani avevano scoperto nelle posizioni del sole e della luna. Curiosa e coloratissima è anche l’installazione di Eugenie Boon, nata a Curaçao, che, nel suo lavoro, collega la cultura caraibica alle pratiche artistiche contemporanee. In questo contesto, l'uso del colore e del simbolismo svolgono un ruolo fondamentale in un racconto in cui l’artista vuole raccontare la storia della diaspora culturale della propria isola.
La crescita è il tema principale dell'opera di Piet Warffemius. Le sue sculture spaziano da piccole opere in bronzo a oggetti monumentali in acciaio corten e installazioni gonfiabili. Con mezzi minimi, Warffemius evoca la massima carica poetica. Nello spazio esterno il suo lavoro diventa leggero e meditativo al tempo stesso: un intervento silenzioso nell'ambiente urbano che invita alla decelerazione e alla contemplazione. Fransje Killaars studia da decenni il potere del colore, dei tessuti e dei rituali. Le sue installazioni, realizzate con tappeti, tessuti e tendaggi, mostrano come l'arte trasformi gli spazi e crei comunità. Nel suo lavoro il confine tra oggetto e ambiente, tra uso e significato, diventa labile. Per BlowUp Art Den Haag, Killaars traduce i suoi campi di colore in una monumentale e vibrante scultura gonfiabile.
Arte accessibile a tutti
Il festival BlowUp Art nasce da una sinergia tra Pulchri Studio e il Museo West Den Haag e fa parte del progetto Binnenhof Buiten, promosso dalla città de L’Aja, che punta a rendere l’arte e la cultura fruibili durante la ristrutturazione e conseguente chiusura del Binnenhof, la corte interna del Palazzo del Governo, normalmente visitabile. L’iniziativa riempie di colori e creatività le vie della città, offrendo nuove prospettive sul posizionamento dell’arte negli spazi pubblici.
Paola Testoni