A Domodossola una mostra per i dieci anni di Casa De Rodis
10 anni a Casa De Rodis
È una storia di collezionismo appassionato quella custodita a Domodossola da Casa De Rodis, creata dalla famiglia Poscio per dare visibilità alla propria raccolta attraverso mostre ed eventi. In occasione del decimo anno di vita della dimora, la rassegna espositiva 10 anni a Casa De Rodis – curata da Elena Pontiggia e allestita dal 20 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 – ne ripercorre la vicenda, celebrando gli incontri e i dialoghi che costituiscono la sua essenza. Frutto dell’impresa collezionistica cinquantennale di Alessandro Poscio e della moglie Paola, la raccolta trae origine dall’amicizia fra il giovane Poscio e il pittore allora ottantenne Carlo Fornara, esponente del Divisionismo di inizio Novecento. Alla scoperta delle opere di Fornara seguì quella dei Vigezzini suoi coetanei – da Rastellini a Peretti ‒, ma anche quella dei pittori coevi – legati alle atmosfere macchiaiole e scapigliate –, senza dimenticare l’apertura alla pratica del disegno e della scultura.
La mostra curata da Pontiggia fa il punto sulla collezione e sul ruolo di Casa De Rodis – ospite, nell’arco dell’ultimo decennio, di ben dodici appuntamenti espositivi ‒, accostando dieci lavori di altrettanti artisti e stabilendo un legame con la contemporaneità. Il pubblico potrà dunque ammirare un immancabile paesaggio di Carlo Fornara, un ritratto di Francesco Hayez, le vedute di John Constable e Antonio Fontanesi, gli interventi di Telemaco Signorini e Giuseppe De Nittis, un disegno di Giovanni Boldini, un pastello di Federico Zandomeneghi e le sculture in bronzo di Paolo Troubetzkoy e Francesco Messina.
A spostare lo sguardo sul presente sarà il progetto site-specific INTERSPAZIO ‒ Dialoghi Sospesi tra Segno Forma e Memoria: create dall’artista novarese, classe 1981, Matteo Ufocinque Capobianco, le tre installazioni in carta intagliata, dipinta o disegnata dialogano, appunto, con tre opere della Collezione Poscio presenti in mostra. L’installazione Soglia“risponde” a Paesaggio a Morestel di Antonio Fontanesi, Ombra entra in relazione con la Ballerina di Paolo Troubetzkoy ed Eco con il Ritratto di Madame Errazuriz di Giovanni Boldini.
La stessa curatrice chiarisce gli intenti di 10 anni a Casa De Rodis: “Questo decimo anniversario è un traguardo significativo, soprattutto nel mondo volubile dell’arte e, più ancora, nel sistema dell’arte italiana, dove spesso le iniziative, anche quelle più approfondite, anche quelle mosse dalla più autentica convinzione, sono costrette per vari motivi ad arenarsi. Quindi bisogna festeggiare questa data, dove la parola festa vuole avere un significato appunto festoso e affettuoso, non trionfalistico né tantomeno celebrativo”.
Arianna Testino