Gioielli nati dalle macerie: a Milano una mostra sui lavori preziosi di Anton Sokolov
Anton Sokolov. Trauma | Arte | Sogno
Chi visita uno dei tanti musei dedicati alla Prima guerra mondiale viene spesso incuriosito da piccoli oggetti bizzarri: accendini, portapenne, tagliacarte, vasi realizzati con poveri materiali di riciclo che i soldati raccoglievano sui luoghi di battaglia e, durante le licenze o a fine guerra, portavano a casa come “souvenir” del fronte. Un’evoluzione contemporanea – e altrettanto tragica – di quella pratica probabilmente consolatoria è quella messa a punto da Anton Sokolov, odontoiatra per dovere e gioielliere per passione nasce 1983 a Kharkiv, a quell'epoca territorio dell’Unione Sovietica e oggi al centro delle cronache del conflitto tra Russia e Ucraina.
Figlio di un orafo di professione, Sokolov nel 2015 decise di fondere una catenina d'argento della madre appena scomparsa per realizzare un pendente e da quel momento cominciò a studiare le tecniche di creazione dei gioielli e a realizzare alcuni pezzi. Dopo l’invasione delle truppe russe in Ucraina, Anton fondò un centro di volontariato per raccogliere donazioni e offrire assistenza e medicinali alle persone di Kharkiv, rimanendo però gravemente ferito durante un attacco missilistico. Bisognoso di un intervento chirurgico che gli viene offerto da una clinica di Monaco, Sokolov partì per la Germania portando con sé gli strumenti da orafo e i bossoli raccolti per strada con l’intenzione di trasformarli in gioielli. La visita alla Munich Jewelry Week di Monaco, la settimana del gioiello, ha rappresentato una svolta fondamentale nella sua vita: Anton da allora si è dedicato in via esclusiva allo studio dell'arte dell’oreficeria.
Nel laboratorio di Berlino, dove oggi Sokolov vive, ha quindi creato il marchio Traumart, denominazione che da un lato evoca i sentimenti e le conseguenze dolorose innescate dalla guerra, dall’altro la speranza (“Traum” in tedesco significa infatti sogno) che da quella devastazione possa generare una rinascita. Bossoli di proiettili, frammenti di missili, pezzi di ottone, vetri e argento, grazie alla sua creatività si trasformano in anelli, ciondoli, spille, bracciali. Ogni manufatto riporta peraltro il giorno della guerra in cui sono stati recuperati e salvati dalle macerie i materiali che lo compongono.
Premiato Best Jewellery Art and Craft dalla sezione Orafi della Confederazione Nazionale Italiana dell'Artigianato durante la Milano Jewellery Week 2024, Anton Sokolov oggi espone una selezione dei suoi lavori negli spazi di Between The Twigs, piccola galleria di preziosi gestita da Silvia Bianchi e ospitata in un accogliente cortile della vecchia Milano. Nel terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina gli originali gioielli di Sokolov raccontano una storia personale, le paure, le separazioni e le conquiste vissute da un artista che trasforma i reperti bellici in manufatti preziosi.
Marta Santacatterina