Idee a colori: a Palazzo Reale va in scena una monografica su Valerio Adami
Valerio Adami. Pittore di idee
Nato nel 1935 a Bologna, Valerio Adami celebra i sessantacinque anni di carriera, e per rendergli omaggio Palazzo Reale a Milano ha organizzato una mostra – curata da Marco Meneguzzo, con il coordinamento della presidente dell’Archivio Valerio Adami, Valeria Cantoni Mamiani – che raccoglie oltre settanta grandi quadri e circa cinquanta disegni realizzati dal 1957 al 2023. Un’iniziativa che è peraltro funzionale a presentare l’Archivio Valerio Adami, nato nel 2021 in seno alla famiglia con gli scopi di valorizzare, conservare, promuovere e tutelare l’opera dell’artista.
Il percorso espositivo ricostruisce il mondo colorato e internazionale di Adami, che è sempre stato aperto alle suggestioni di altre culture nonché di altri linguaggi come la letteratura, la filosofia, la musica. Un’esigenza che il pittore sentì fin dall’età giovanile: dopo una formazione con Achille Funi a Brera, a Milano – ma furono cruciali anche i contatti con Felice Carena e con Oskar Kokoschka -, Adami cominciò a viaggiare, sempre in compagnia della moglie Camilla Cantoni Mamiani. Al primo, consueto, “pellegrinaggio” a Parigi per scoprire la scena internazionale, seguirono i soggiorni a Londra, New York, Città del Messico, Atene, Cuba, India, Caracas, Milano, per tornare sempre a Parigi (dove trascorreva gli inverni) e a Meina, sulle sponde del Lago Maggiore, in cui passava tutte le estati e che poi ha eletto come sua abitazione. In molti di questi luoghi Adami apriva un suo atelier, in modo da lasciarsi “contaminare” dalla cultura locale, incontrando anche scrittori, musicisti e intellettuali del posto.
Con i suoi grandi dipinti, dalla metà degli anni Sessanta Valerio Adami ha aderito alla Pop Art italiana, creando opere che intersecano ai segni distintivi di quello stile, quali le cromie accese, le campiture piatte, i contorni decisi e i soggetti urbani, riferimenti alla tradizione e alla figurazione classica, su cui dal decennio successivo il pittore ha innestato anche citazioni letterarie, sia visive sia costituite da parole, tanto da essere incluso tra gli esponenti della “Figuration narrative” francese. Tra i soggetti privilegiati delle sue opere spiccano i miti fondativi della cultura europea, i suoi autori, le loro storie, i dialoghi con gli scrittori del Novecento, da Octavio Paz a Italo Calvino e poi Jacques Derrida, Luciano Berio, Antonio Tabucchi, senza dimenticare alcune incursioni in narrazioni “esotiche” che fanno comunque parte dell’immaginazione dell’Occidente. Si comprende allora chiaramente il sottotitolo dato al progetto, “Pittore di idee”, che vuole essere rappresentativo di una personalità che è allo stesso tempo artista e intellettuale.
La mostra comprende inoltre una serie di disegni che consentono di capire come questi siano sempre stati, per Adami, il punto di partenza di ogni suo quadro; infine i visitatori possono soffermarsi nella sala dove si proietta il documentario Valerio Adami, il pittore di poesie che illustra il lavoro e la vita del Maestro e i suoi rapporti con gli intellettuali più influenti del XX secolo.
Marta Santacatterina