Art e Dossier

Da Camera – Centro italiano per la Fotografia di Torino, fino al 21 luglio, nello spazio della Project Room, la mostra di un fotografo che ha fatto dell’incomunicabilità della società contemporanea il suo focus prediletto, Paolo Novelli con Paolo Novelli. Il giorno dopo la notte.  L’esposizione, a cura di Walter Guadagnini, è il risultato della crasi di due serie prodotte dal fotografo tra il 2011 e il 2018, La notte non basta (2011-2013) e Il giorno non basta (2017-2018), entrambe realizzate con dei bianchi e neri in cui l’esistenza umana si perde tra le profondità più scure della notte e le superfici più abbacinanti del giorno. Autore dalla tecnica e dal linguaggio che riprende le fila dell’antica tradizione fotografica, animata dalla luce ambientale e dalla camera oscura, Paolo Novelli, nelle due serie, riunite nella mostra Il giorno dopo la notte, si concentra sulle finestre di alcune case, anonime, senza particolari elementi di riconoscimento; è la luce che fa tutto, che si rende contenuto delle sue immagini e mezzo attraverso cui manifestarsi. Mentre ne La notte non basta la luce artificiale, incontrata da Novelli lungo le strade, entra in dialogo con le profondità più scure della notte, creando dei volumi e delle geometrie dai chiari richiami cinematografici e comparendo nel manto scuro del crepuscolo come delle apparizioni sovrannaturali, invece, ne Il giorno non basta, è quella naturale del sole a rendersi protagonista di una certa metafisica paesaggistica, in cui le ombre e gli elementi più scuri e dalle forme irregolari compaiono costellando una tavolozza di bianchi con cui il dialogo appare negato. D'altronde le finestre de Il giorno non basta sono, non semplicemente chiuse, ma, irrimediabilmente murate, favorendo una composizione di luci e ombre nelle prossimità dei loro confini, che però non fa breccia nella loro bianca rilucenza.