Scoperto un ritratto di donna sotto la superficie di un dipinto di Picasso
The Griffin Catalyst Exhibition: Goya to Impressionism. Masterpieces from the Oskar Reinhart Collection
Sarà esposto alla Courtauld Gallery di Londra in occasione della mostra The Griffin Catalyst Exhibition: Goya to Impressionism. Masterpieces from the Oskar Reinhart Collection il dipinto di Pablo Picasso oggetto di una recente scoperta. A partire dal 14 febbraio 2025, il pubblico potrà ammirare il Ritratto di Mateu Fernández de Soto, realizzato dall’artista spagnolo nel 1901, agli esordi del Periodo Blu, e conoscere l’importante sorpresa custodita sotto la sua superficie. Durante l’indagine condotta sul dipinto in vista della mostra, gli esperti del Courtauld Institute of Art di Londra hanno sottoposto l’opera a un esame approfondito, servendosi della tecnologia a raggi x e a infrarossi e imbattendosi in una misteriosa figura femminile rimasta celata per oltre un secolo. Il ritratto dell’amico scultore Mateu Fernández de Soto, che soggiornò nello studio parigino di Picasso dopo il suo arrivo in città nell’autunno del 1901, avrebbe dunque trovato posto su una tela dipinta in precedenza e forse legata alla fase impressionista dell’autore. Picasso, infatti, approdò nella Ville Lumière dalla Spagna durante la primavera del 1901 per partecipare alla mostra ospitata dalla galleria del mercante d’arte Ambroise Vollard, dove presentò una serie di lavori ispirati all’Impressionismo, caratterizzati da pennellate vivide e colori accesi. Tuttavia, nell’autunno dello stesso anno, quando dipinse il ritratto dell’amico de Soto, l’artista aveva ormai inaugurato un nuovo capitolo della sua produzione, poi definito Periodo Blu in virtù delle atmosfere malinconiche che pervadevano cromie e soggetti. Tale svolta trova origine nella biografia di Picasso, alle prese con il suicidio dell’amico Carlos Casagemas, la cui dimora parigina fu trasformata da Picasso nello studio in cui avrebbe dato forma al ritratto di de Soto. La sepoltura di Casagemas echeggia nel ritratto: il dipinto visibile sulla parete di fondo evoca quel doloroso istante.
Anche la misteriosa figura femminile conservata sotto l’epidermide dell’opera àncora quest’ultima nella biografia picassiana e nella quotidianità parigina. I capelli, acconciati in uno chignon di moda all’epoca, richiamano le sembianze di altre donne che posarono nello stesso periodo – basti pensare alla Bevitrice di assenzio oggi all’Hermitage di San Pietroburgo e alla Donna con le braccia conserte del Kunstmuseum di Basilea. Nonostante l’identità della persona raffigurata sia ancora nebulosa, si ipotizza che possa trattarsi di una modella, di un’amica, di una sconosciuta frequentatrice di un bar parigino o addirittura di un’amante dell’artista. Si sa per certo, invece, che fosse abitudine di Picasso dipingere più volte sulla medesima tela, sia per ragioni economiche sia per far convivere i vecchi e i nuovi esiti di un processo creativo in costante divenire.
Come sottolinea Kerstin Richter, alla direzione della Oskar Reinhart Collection “Am Römerholz”, “questo è davvero un quadro di grande complessità, che rivela i suoi segreti nel corso degli anni. Quando Oskar Reinhart lo acquistò nel 1935, era considerato semplicemente il ritratto di un intagliatore sconosciuto. Ora non solo conosciamo la personalità raffigurata, il suo significato nella vita di Picasso dopo la morte del suo più caro amico, ma possiamo anche visualizzare il processo di sviluppo artistico del giovane pittore strato su strato”.
Arianna Testino