Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Giacomo Maggiore

Apostolo e martire, in origine semplice pescatore della Galilea, egli è individuato come figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni evangelista. Gli evangelisti, per definire Giacomo e Giovanni, usano un termine che significa "figli del fulmine" e che sta a indicare un temperamento fiero e impetuoso. Giacomo fu, secondo le sacre scritture, uno dei tre testimoni della trasfigurazione di Gesù e della sua agonia nel giardino del Getsemani. Fu processato nell'anno 44 da Erode Agrippa e condannato alla morte mediante decapitazione, primo degli apostoli a subire il martirio per la fede cristiana. Una leggenda, risalente all'epoca medievale, afferma che Giacomo si sia recato in Spagna per predicare il Vangelo e che sia stato sepolto a Compostella. Da questa tradizione è derivata la fortuna del santuario di Santiago di Compostella, uno dei massimi luoghi di culto e meta di pellegrinaggio della fede cristiana. L'aspetto iconografico del santo attinge alla leggenda e si conforma a tre distinti "profili" del personaggio: come apostolo, egli è un uomo maturo, barbato e con i lunghi capelli divisi in due bande laterali, a volte con in mano un bastone; come pellegrino indossa un copricapo da viandante, un bastone con la bisaccia appesa e un mantello con una conchiglia, suo attributo; come cavaliere, e figura di santo protettore della Spagna, veste l'abito del pellegrino o l'armatura ed è raffigurato a cavallo.