Art History: ricerca iconografica
Vulcano/Efesto
Nella mitologia greca noto come Efesto, era il dio del fuoco ipogeo (da lui prendono infatti nome i vulcani) nonché il fabbro degli dei e degli eroi, i quali avevano armi da lui forgiate nella sua officina. La sua figura rientra tra quelle dette "civilizzatrici", poiché insegnò all'uomo primitivo l'uso del fuoco. Figlio di Giove e Giunone, marito di Venere, che lo tradì con Marte. Era claudicante, secondo alcuni come conseguenza del volo che gli fece compiere Giove, suo padre, quando irato lo scaraventò dall'Olimpo sulla terra. Solitamente è raffigurato nella sua fucina, davanti all'incudine, con il martello in mano, talvolta con una gruccia. Suoi aiutanti sono i ciclopi, i giganti monocoli, esseri vigorosi solitamente raffigurati con due occhi, mentre sorvegliano la fornace o adoperano il martello. Sul pavimento sono sparsi gli elmi, le corazze e le armi forgiate da Vulcano. Efesto era venerato ad Atene insieme con la dea Atena (Minerva) come protettore degli artigiani; in questo contesto, le due divinità sono raffigurate insieme. La figura di Vulcano nelle allegorie dei Quattro elementi rappresenta il Fuoco.