A Firenze un incontro dedicato al kintsugi, l’arte di riparare con l’oro
Anche le imperfezioni possono racchiudere una straordinaria bellezza: ne dà conferma il kintsugi, storica pratica di origine giapponese che consiste nella riparazione di oggetti in ceramica e porcellana grazie all’impiego di oro, argento e platino. Questi preziosi materiali si insinuano nelle crepe e le valorizzano, trasformandole in dettagli inimitabili.
A descrivere le peculiarità di una tecnica centenaria è Barbara Flavia Di Matteo, titolare dell’atelier fiorentino Broken is Better, durante la conferenza intitolata Kintsugi, l’Arte di riparare con l’oro, in programma sabato 21 settembre 2024 presso il Museo degli Innocenti a Firenze, nell’ambito delle iniziative collaterali in occasione della mostra Yōkai. Mostri, Spiriti e altre inquietudini nelle Stampe Giapponesi. Visitabile fino al prossimo 3 novembre, la rassegna, curata da Paola Scrolavezza e da Eddy Wertheim, fa il punto sulle creature mostruose e sugli spiriti narrati dalle leggende nipponiche, offrendo al pubblico la possibilità di ammirare oltre centocinquanta opere del XVIII e XIX secolo – come stampe antiche, libri rari, maschere, armi e armature provenienti dal Museo Stibbert di Firenze.
L’incontro nel segno del kintsugi aggiunge un ulteriore tassello alla conoscenza della cultura giapponese, analizzando non soltanto le caratteristiche di una minuziosa metodologia, ma anche l’approccio filosofico nel quale affonda le radici, improntato alla ricerca della bellezza nell’imperfezione.
Specializzata nel restauro di manufatti lapidei e ceramici e diplomata a Firenze, Barbara Flavia Di Matteo ha affrontato lo studio del kintsugi sotto la guida di una maestra giapponese ed è pronta a condividerne i segreti con i partecipanti all’incontro. Oltre a fornire una panoramica su un’arte capace di sopravvivere ai secoli, Di Matteo descriverà i contesti nei quali può essere applicata tutt’ora mantenendo intatto il fascino che la contraddistingue.
Arianna Testino