Art e Dossier

La rivista

 

Hammershøi

di Paolo Bolpagni

Vilhelm Hammershøi (Copenaghen 1864-1916) è tra i principali e più noti artisti nordeuropei attivi tra fine Ottocento e inizi del Novecento. La sua vita somiglia ai suoi quadri. Timido, di poche parole, difficilmente si allontana da Copenaghen e dalla strada in cui abita. Nel 1891 sposa Ilde Ilsted, la sorella di un compagno di scuola, anche lui pittore. La donna diventa la sua modella (dopo esserlo stata per il fratello), e prende posto, sempre vista di spalle, nei suoi interni borghesi: sobri, dominati da una luce chiara e uniforme e da una palette limitata a bianco, nero e molte sfumature di grigio-beige. È noto soprattutto per essere “il pittore dei ritratti di spalle”. Triste poeta di esistenze noiose? Tutt’altro. Dimenticato per alcuni decenni, dominati da scoperte e riscoperte delle avanguardie più effervescenti, è oggi uno ai vertici delle quotazioni d’asta, protagonista di mostre e studi che ne evidenziano la straordinaria capacità di creare atmosfere dominate da un silenzio profondo e magnetico.