Art e Dossier

Genova ricorda il fotografo Ivo Saglietti a un anno dalla scomparsa

categoria: Mostre
14 novembre – 31 dicembre 2024

Ivo Saglietti. Un fotografo in cammino

Genova
Palazzo Grillo – Primo piano

Racchiudono vicende e interrogativi universali gli scatti di Ivo Saglietti, al quale Genova rende omaggio con una mostrache ripercorre un lungo tratto della carriera del fotografo scomparso nella città ligure – luogo in cui aveva scelto di trascorrere gli ultimi anni della sua vita ‒ il 2 dicembre 2023. 

Ivo Saglietti. Un fotografo in cammino, allestita negli ambienti di Palazzo Grillo – Primo Piano, promossa dall’Associazione Archivio Saglietti APS e curata da Giovanni Battista Martini e Federico Montaldo, assegna a quaranta immagini “vintage” originali in bianco e nero il compito di descrivere lo sguardo sul mondo del loro autore, impegnato in ambito fotogiornalistico fin dagli anni Settanta del Novecento, quando a Parigi incontrò Mario Dondero, affinando così la propria conoscenza del medium fotografico. Le collaborazioni con agenzie internazionali e riviste cedono il passo a progetti a lungo termine, che rivelano l’interesse di Saglietti verso un approccio maggiormente empatico e meno condizionato dalle tempistiche di pubblicazione dei settimanali. Risale al 1986-88 il reportage dal Cile di Pinochet, mentre un servizio su un’epidemia di colera in Perù, un reportage sul Kosovo e uno scatto realizzato in Bosnia, a Srebrenica, gli valgono rispettivamente la vittoria nel 1992 e due menzioni d’onore nel 1999 e nel 2011 in occasione del World Press Photo, uno dei concorsi di fotogiornalismo più celebri al mondo. 

Saglietti è stato in grado di raccontare alcune delle pagine più tragiche dell’epoca recente con umanità ed empatia, dando forma a progetti articolati, esito di riflessioni approfondite. Sono illuminanti, in tal senso, le affermazioni dei curatori della mostra genovese: “Non smette mai di interrogarsi Saglietti. Lo fa col mezzo fotografico, così come uno scrittore usa la parola. Non per niente il senso più profondo del suo lavoro lo si coglie non già dalla singola immagine (per quanto efficace possa essere), ma dal progetto nel suo complesso, editato secondo una logica narrativa in cui una fotografia segue la precedente e anticipa quella successiva. Progetti che durano anni e ai quali è difficile dare un termine; nella consapevolezza che l’esperienza umana è un cammino in continua trasformazione e che sarebbe velleitario pretendere di mettervi la parola fine”.

Datate fra gli anni Ottanta del secolo scorso e gli anni Dieci di quello attuale, le immagini esposte riavvolgono il filo dei viaggi compiuti da Saglietti – Cile, Perù, Palestina e Balcani sono solo alcune delle destinazioni raggiunte dal fotografo, che ha saputo combinare nel proprio lavoro l’attitudine del fotoreporter e la partecipazione emotiva dell’essere umano.

Arianna Testino