Indissolubili ma in comproprietà. Una nuova acquisizione per Rijksmuseum e Louvre
Due giovani rappresentanti della borghesia di Amsterdam, Marten Soolmans e Oopjen Coppit, si sposano nel 1633. Lui ha vent'anni, lei due di più. L'anno successivo la coppia è ritratta da uno dei più prestigiosi artisti del tempo, Rembrandt van Rijn, su due tele di grandi dimensioni. Marten tende una mano alla sposa che scende da una scala, entrambi elegantissimi nei toni del nero e del grigio illuminati dal candore di colletti, polsini e nappe, con l'incredibile dettaglio delle scarpe ornatissime del giovane. Altrove, un simile sfarzo compete solo alla nobiltà; nell'Olanda repubblicana del secolo XVII, dopo decenni di sobrietà le giovani generazioni reclamano una sorta di diritto a esibire il proprio status. Rembrandt è qui al massimo della sua vena virtuosistica, soprattutto nella resa dei tessuti. Le due tele, in collezione privata per anni, arrivano adesso al grande pubblico grazie a una curiosa formula di acquisto messa in campo dai governi francese e olandese. Le tele sono state acquistate dai due Stati per 80 milioni di euro ciascuna e destinate al Louvre, da un lato, e al Rijksmuseum dall'altro; ma con la clausola dell'indissolubilità dei due pendant: dovranno sempre essere esposti insieme. Dal marzo scorso, e fino al 13 giugno, i due ritratti sono esposti al Louvre, dal 2 luglio al 2 ottobre saranno al museo di Amsterdam. Successivamente i turni saranno più lunghi: cinque e poi otto anni.