L’Adorazione dei Magi di Botticelli dagli Uffizi a Milano
Sandro Botticelli. Adorazione dei Magi. Un capolavoro per Milano 2024
Si rinnova l’appuntamento con Un capolavoro per Milano, l’iniziativa che offre al pubblico l’opportunità di ammirare opere d’arte eccezionali temporaneamente allestite nella cornice del Museo Diocesano Carlo Maria Martini. L’edizione 2024 punta i riflettori sul dipinto realizzato da Sandro Botticelli intorno al 1475 per la cappella dedicata ai Magi della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Grazie alla curatela di Daniela Parenti, curatrice della Pittura del Quattrocento delle Gallerie degli Uffizi, e di Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, la tavola, esposta presso la sede toscana sin dal 1796, raggiunge l’istituzione milanese, testimoniando ancora una volta la maestria del suo autore. Caratterizzata da colori brillanti e da scelte compositive che esaltano i dettagli, l’Adorazione dei Magi racchiude una serie di rimandi all’epoca medicea, la cui celebrazione è affidata alla scelta del tema. Il committente della cappella intitolata ai Magi, il ricco uomo d’affari Gaspare di Zanobi del Lama ‒ il cui nome evoca quello di uno dei Magi ‒, raffigurato a destra, con una veste azzurra e rivolto verso lo spettatore, è circondato dai protagonisti della società al tempo dell’ascesa dei Medici, noti anche per il sostegno alla Compagnia dei Magi con sede a San Marco, sempre a Firenze.
Oltre a evidenziare la fedeltà politica del committente alla stirpe medicea, la tavola sottolinea il valore divino nell’operato della famiglia fiorentina. I raggi di luce provenienti dall’alto illuminano la Madonna con il Bambino – alle cui spalle si staglia la figura assorta di Giuseppe ‒ e accompagnano lo sguardo nella direzione delle due schiere di personaggi che popolano la scena, calandola nella contemporaneità di Botticelli, il quale avrebbe ritratto se stesso nel giovane avvolto da un mantello dorato, anch’egli rivolto verso il pubblico.
In seguito alla caduta in disgrazia e alla morte di Gaspare del Lama, la cappella della chiesa di Santa Maria Novella passò ad altri e poi fu dismessa, sancendo il trasferimento del dipinto botticelliano nella collezione medicea, come attestato dagli inventari alla fine del Cinquecento. La mostra milanese è dunque un’ottima occasione per ripercorrere la storia del dipinto, che arricchisce la lunga lista di capolavori presentati nel Museo Diocesano – dalla Cattura di Cristo di Caravaggio alla Natività di Lorenzo Lotto, dalla Sacra Famiglia di Mantegna all’Annunciazione di Tiziano.
Arianna Testino