L'alba dell'arte di Antonio Paolucci
Antonio Paolucci
Giunti, Firenze-Milano 2024
240 pp., 190 ill. a colore
€ 29
«Un racconto americano di fantascienza (The Collector) parla di un’astronave che vola nell’iperspazio attraversando i sistemi solari della galassia. La guida un personaggio eccentrico che cerca e raccoglie nei vari pianeti informazioni e materiali speciali. Arrivata l’astronave in prossimità della nostra Terra, tutti i sensori di bordo danno l’allarme. Siamo di fronte a un mondo che ha qualcosa di speciale. L’astronave si avvicina ma i visori non restituiscono nulla di particolarmente importante, nulla che non esista anche altrove. La Terra è un pianeta vivente, come molti altri nell’universo, gremito di specie vegetali e animali di ogni genere, abitato da una civiltà estremamente primitiva. Eppure i sensori insistono. In quel pianeta azzurro e verde velato di nebbia, c’è qualcosa che merita di essere visto. A questo punto il collezionista decide di atterrare sul pianeta. Scende su un vasto altipiano circondato di montagne. Ci sono bisonti e cavalli al pascolo, intorno tigri e leoni pronti ad assaltare le prede. E la fauna “normale” che ci si aspetta d’incontrare in un normale pianeta vivente. Ma ecco la cosa speciale. Contro una parete di roccia, utilizzando pietre colorate, un uomo... ». Credo che Antonio Paolucci, scomparso il 4 febbraio 2024, non si dispiacerebbe se nel riportare l’originalissimo incipit del libro che non ha potuto vedere stampato, lasciamo un poco di suspence. Soprintendente a Venezia, Verona, Mantova, Firenze, illuminato ministro dei Beni culturali fra 1995 e 1996, direttore dei Musei vaticani, è stato anche artefice di straordinari salvataggi, in occasione, per esempio, di eventi tragici come l’attentato dei Georgofili a Firenze e il terremoto di Assisi, e non si contano le iniziative da lui promosse nel campo della catalogazione dei beni culturali e delle mostre. Studioso del Rinascimento, Paolucci non ha lesinato l’alta divulgazione, della quale è stato un maestro. Lo dimostra questo suo libro sui primordi dell’arte, dalla preistoria alla tarda antichità, rivolto a tutti. A proposito, l’uomo di cui parla nelle prime pagine, colui che utilizza le pietre colorate per dipingere, ha vissuto decine di migliaia di anni fa.... ed è allora (in epoca remota e imprecisabile) che si può dire sia nata l’arte.
Gloria Fossi