Art e Dossier

Le fotografie e le parole di Giovanni Chiaramonte in un libro da collezione

categoria: Cataloghi e libri
5 dicembre 2024


Arturo Carlo Quintavalle
Giovanni Chiaramonte
Electa Editore, Milano 2024
pp. 456
€ 55

La casa editrice Electa si congeda dal 2024 inaugurando Electaphoto, una nuova collana di monografie dedicata alle personalità – celebri oppure da riscoprire – che hanno scritto la storia della fotografia contemporanea. Parole e immagini creano l’ossatura di un progetto editoriale capace di dare realmente voce al pensiero e alla ricerca dei suoi protagonisti, osservati e analizzati non soltanto dagli autori dei volumi, ma anche da colleghi, amici, studiosi della materia. È quanto accade fra le pagine del libro intitolato a Giovanni Chiaramonte che, insieme agli approfondimenti su Martha Rocher e Mario Dondero, sancisce il debutto di Electaphoto e pone rimedio all’assenza di un’antologia in cui il lavoro del fotografo scomparso nel 2023 sia presentato in maniera organica. 

Il metodo cronologico scelto da Arturo Carlo Quintavalle – storico dell’arte di fama globale e profondo conoscitore della poetica di Chiaramonte, con il quale condivise l’idea di realizzare una monografia ‒ si rivela un utile strumento per addentrarsi nel frastagliato orizzonte concettuale che abbraccia la carriera del fotografo. Le prime novanta pagine del volume, infatti, ripercorrono la vicenda professionale e umana di Chiaramonte nell’arco dei decenni, fornendo al lettore una panoramica degli snodi, dei temi e dei punti di vista che l’hanno caratterizzata. Il legame con Gela e il Sud– terra di origine della sua famiglia, a cui l’autore, nato a Varese, farà spesso ritorno nel corso dell’esistenza ‒, il ruolo chiave giocato dall’arte nella definizione del suo immaginario, il rapporto con Luigi Ghirri e il diverso approccio alle dinamiche del viaggio, il passato come bussola che orienta lo sguardo sul presente, il realismo infinito come cuore pulsante dell’atto di fotografare: nell’introibo di Quintavalle si condensa l’universo di Chiaramonte, la cui essenza riecheggia nelle sue stesse parole, selezionate e trascritte dall’autore. 

I capitoli che introducono la sezione centrale del volume – popolata di oltre quattrocento scatti – delineano ulteriormente i contorni dell’esperienza dietro l’obiettivo e le direzioni seguite da Chiaramonte – ci sono le origini, i riferimenti, Milano, Venezia, la storia e lo spazio lasciato all’architettura, oggetto del saggio di Paolo Barbaro. Una sorta di guida alle immagini che verranno e che rispetteranno, ancora una volta, le logiche del tempo, mettendo in fila le indagini visive di Chiaramonte, a colori e in bianco e nero, nella griglia di formati diversi e sulla scorta di tecniche di stampa altrettanto differenti.

L’ultima parte della monografia chiude il cerchio della parola e custodisce, in un centinaio di pagine, gli scritti di e su Giovanni Chiaramonte, accendendo ulteriori fuochi di senso lungo un percorso tracciato con grande consapevolezza. Chiaramonte usava le parole come dispositivo complementare all’immagine – basti pensare ai numerosi volumi che pubblicò e ai quali affidò scritti e scatti – e sono ancora una volta parole quelle spese, fra gli altri, da Ferdinando SciannaFrancesco ZanotCorrado Benigni e Joel Meyerowitz per commentare il suo operato, chiudendo davvero il cerchio dell’impresa avviata da Quintavalle nelle pagine iniziali. Eppure questa monografia, come sottolinea il suo autore, rende evidente il fatto “che un grosso lavoro di scavo e ulteriore selezione si pone davanti allo studioso”. Un lavoro, tuttavia, ben radicato nelle fondamenta di un libro che mancava e che oggi esiste. Un libro che esiste anche grazie alla collaborazione con il CSAC ‒ Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma –, al quale Chiaramonte donò un cospicuo nucleo di fotografie – e che dà finalmente visibilità a Oceano latino, una delle ultime ricerche compiute da Chiaramonte. Entrate nelle raccolte dell’APE Parma Museo – dove, fino al 9 febbraio 2025, è allestita la prima retrospettiva sul fotografo, accompagnata dal volume targato Electaphoto ‒, le immagini ambientate in Messico e in America Latina sono un esempio lampante di quanto la fotografia di Chiaramonte possa ancora rivelare.

Arianna Testino