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Luce Raggi al MIC reinterpreta il tradizionale motivo faentino del garofano

categoria: Eventi
Faenza
MIC, Museo internazionale delle ceramiche di Faenza

Il MIC, Museo internazionale delle ceramiche di Faenza, è uno dei punti di riferimento per l’arte ceramica di tutto il mondo e nelle sue sale si possono ammirare capolavori datati dal 4000 a.C. fino a oggi, dalle ceramiche antiche, orientali e precolombiane alle maioliche rinascimentali italiane, ai manufatti artistici e di design del Novecento e alle sculture realizzate da maestri come Picasso, Matisse, Chagall, Dalì, Burri e Fontana. Il museo si impegna anche nella promozione e conservazione di opere di arte contemporanea e a tal proposito, dal 29 agosto, nella Sala Ferniani accoglie una nuova installazione permanente: si tratta dell'installazione Into the Garofano ideata dall’artista Luce Raggi per rendere omaggio al decoro del garofano, appunto. Questo particolare motivo fu inventato nel XVIII secolo dalla Fabbrica Ferniani, ispirandosi ai piatti orientali e in seguito divenne uno dei decori tipici della ceramica faentina.

Luce Raggi ha interpretato la tradizione locale riproducendo tramite strumenti digitali il garofano assieme al suo stesso ritratto mentre prende affettuosamente in giro lo storico decoro. Caratteristiche del lavoro di Raggi infatti sono l’indagine sulle sue esperienze quotidiane e un approccio ironico che rende le sue opere capaci di comunicare con il pubblico e di suscitare reazioni. Dal 2020 l’artista ha aperto il suo Casa Studio Raggi, proprio a Faenza, e ha fondato anche Another Fucking Gallery, uno spazio indipendente per l’arte contemporanea. 

Domenica 7 settembre, nell’ambito della mostra mercato di ceramica italiana Made in Italy, Luce Raggi terrà una visita guidata all'installazione allestita nel museo che si concluderà nella sua Casa Studio, dove la stessa opera si sviluppa site-specific in forma domestica. Sarà quindi un’occasione per compiere un percorso tra istituzione e quotidianità, tra museo e casa, tra patrimonio storico e visione individuale.

Marta Santacatterina