Art e Dossier

A Roma in mostra il dialogo tra Basilico e la Città eterna

categoria: Mostre
12 dicembre 2024 – 23 febbraio 2025

Gabriele Basilico. Roma

Chi meglio di Gabriele Basilico ha saputo rappresentare la stratificità temporale e storica di Roma? Lui che come fotografo ha fatto di questa attenzione la sua firma, producendo ritratti di città il cui passato entrasse in stretto dialogo con un concetto di “paesaggio contemporaneo”?
Il connubio tra l’autore di Milano. Ritratti di fabbriche e la Città eterna è in mostra a Palazzo Altemps, a Roma, dal 12 dicembre al 23 febbraio 2025, a cura di Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi (catalogo Electa Editore).
L’esposizione Gabriele Basilico. Roma si avvale, oltre che di un copioso corpus di stampe focalizzate sul rapporto tra l’estetica della rovina e il tessuto urbano, anche di un ampio apparato archivistico che presenta sessanta fogli originali di provini a contatto e una vasta selezione di appunti che Gabriele Basilico ha prodotto nel corso dei sette progetti principali realizzati su Roma. 
L’identità della mostra rivela la natura democratica del fotografare di Gabriele Basilico, artefice di fotografie ammantate dalla luce malinconica sopra l’isola Tiberina, ma anche dei materici bianchi e neri con cui l’Arco di Costantino fa trasudare il concetto di Storia, di un “Colosseo Quadrato” immortalato nella sua ieraticità, della rappresentazione di un paesaggio che comprime al suo interno epoche, stili e culture diverse, ma con lo stesso senso di appartenenza vivido e pulsante. Sarà che forse quello stesso senso di appartenenza era vissuto ugualmente da Basilico nei confronti della sua Milano, e in quel sentimento, espressione fondamentale della Città eterna, il fotografo ci si rivedeva. D’altronde lo stesso fotografo definiva la sua città natale come “un porto da cui partire e al quale tornare”, ma poi, nel tempo, lavorando in giro per il mondo, le città di ogni dove iniziarono ad animare il suo immaginario estetico e urbano, e lui le ritraeva tutte democraticamente, certo non dimenticando mai il suo primo amore a cui tornava sempre. 
Basilico viveva la sua pratica fotografica con un profondo senso di dovere verso la Storia, per questo le sue immagini sono documento, testimonianza di un tempo che è stato, è e sarà. Incontrando Roma, nelle numerose commissioni e lavori che gli vennero affidati, questa sua investitura la si può scorgere amplificata, perché la città stessa, il suo paesaggio è la perfetta sintesi di quel che è stato, è e sarà. In questo sentire temporale comune Basilico e Roma si sono trovati e le immagini della mostra Gabriele Basilico. Roma a Palazzo Altemps ne sono la riprova. 

Francesca Orsi