Art e Dossier

A Santa Croce a Firenze l'arte racconta San Francesco e le stimmate

categoria: Mostre
3 dicembre 2024 – 30 marzo 2025

La croce che fiorisce e le stimmate di Francesco

Firenze
Basilica di Santa Croce, Refettorio d’inverno

Sono passati 800 anni da quando san Francesco ricevette le stimmate, un evento avvenuto a La Verna e che dal 1224 rappresenta un pilastro essenziale per l’ordine francescano. Oggi la basilica di Santa Croce – sorta su un oratorio fondato da una comunità di frati nel 1226 e poi diventata il grandioso luogo di culto fiorentino – celebra l’anniversario con un percorso espositivo originale che comprende dipinti, manoscritti e documenti: una serie di opere che raccontano come sono cambiate le rappresentazioni dell’imposizione delle stimmate al “poverello” di Assisi tra la metà del Duecento e i primi decenni del Trecento. In mostra, spiega la presidente dell’Opera di Santa Croce, Cristina Acidini, “sono state riunite alcune sceltissime testimonianze artistiche e documentarie che dimostrano il formarsi e il consolidarsi di questa iconografia che, nel complesso di Santa Croce, ricorre in numerosi esemplari. In particolare, grazie al generoso prestito della Galleria dell'Accademia di Firenze, vengono riportate in Santa Croce due tavole dipinte da Taddeo Gaddi che facevano parte di un ben più complesso arredo costituito addirittura da 28 tavole, 14 dedicate a Cristo e 14 a Francesco, l’alter Christus. A corredo anche un altarolo portatile mai esposto prima d'ora e che conferma ancora una volta la grandezza di Gaddi, pittore che in Santa Croce caratterizza profondamente l'età gotica”. 

Il pezzo più antica che si può osservare è una tavola degli anni Quaranta del Duecento dell’anonimo Maestro della croce 434, l’unica opera esclusivamente dedicata alla raffigurazione del miracolo - come narrato dalla prima biografia di Francesco, scritta da Tommaso da Celano - prima della tavola di Giotto oggi conservata al Louvre. Al centro dell’iconografia sta creatura angelica apparsa al santo e che in un primo momento è serafino crocifisso, poi diventa un Cristo crocifisso tra le ali del serafino, e così è riportato nella Legenda maior di Bonaventura da Bagnoregio scritta nel 1263.

Eccezionale è il ritorno a Santa Croce di due formelle di Taddeo Gaddi – la Crocifissione di Cristo e San Francesco che riceve le Stigmate – che fino al 1810 facevano parte dell’arredo della sagrestia, un ciclo che accostava gli episodi della vita di Cristo con quelli di san Francesco. Ancora di Taddeo Gaddi è un tabernacolo “portatile” che, tra le varie scene, presenta le Stimmate di san Francesco e la Crocifissione, episodio in cui compare la croce “che fiorisce”, ovvero un simbolo di salvezza. L’opera peraltro si collega con gli affreschi Peruzzi della medesima basilica di Santa Croce, offrendo così un’opportunità straordinaria per approfondire l’intenso rapporto che legò Taddeo Gaddi al complesso monumentale.

Tra i manoscritti, si segnala la splendida Bibbia francescana di Cesena miniata dal Maestro di Bagnacavallo che racchiude in un’unica pagina le storie della Genesi, la Crocifissione e le stimmate e poi una miscellanea devozionale francescana probabilmente realizzata a Santa Croce e un graduale proveniente da San Lorenzo a Bibbiena e che contiene una miniatura con le Stimmate in corrispondenza della festa di san Francesco.

Marta Santacatterina