Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Tommaso

L’apostolo Tommaso, chiamato anche Didimo, “gemello”, è menzionato in tutti i Vangeli e anche negli apocrifi. È il prototipo dell’incredulità poiché negli episodi che lo riguardano egli sempre si rifiuta di credere se non vede con i propri occhi. Giovanni evangelista racconta l’episodio dell’incredulità di Cristo risorto: Tommaso era assente la prima volta che Cristo apparve ai discepoli dopo la sua morte e non volle credere alle parole dei compagni. Otto giorni dopo Cristo riapparve e invitò Tommaso a toccare le sue piaghe e allontanare così i suoi dubbi. A partire dal XIII secolo questo episodio ha goduto di un favore ininterrotto: l’apostolo è raffigurato mentre mette le dita nel costato di Cristo. I Vangeli apocrifi ricordano un’altra celebre incredulità. Tommaso era assente anche al momento dell’assunzione della Vergine, e, non credendo al racconto dei compagni, invocò una prova dell’evento miracoloso. La Madonna gettò allora dal cielo la cintola che Tommaso raccolse. L’episodio può essere raffigurato singolarmente o insieme all’assunzione della Vergine, più raramente con l’incoronazione. Negli Atti di Tommaso, un apocrifo del IV secolo, è raccontata la sua missione evangelica in India. Qui aveva ricevuto l’incarico di costruire uno splendido palazzo per un re pagano, ma distribuì i soldi ai poveri e disse al sovrano che gli avrebbe preparato una reggia in paradiso. Per questo Tommaso, oltre a essere protettore delle malattie degli occhi, in riferimento alla sua cecità spirituale, è anche protettore degli architetti e dei costruttori. Generalmente è raffigurato come un giovane sbarbato, con l’attributo della squadra o della riga da disegno, la cintola della Vergine, reliquia conservata nel duomo di Prato, e gli strumenti del suo martirio, la lancia o il pugnale.