Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Sibilla

Con il nome di Sibilla è conosciuta la sacerdotessa di Apollo, una celebre veggente dell'antichità, che comunicava il responso oracolare del dio. Furono tante le città e i paesi che sostenevano di averle dato i natali, tra le quali: Cuma, la Libia, la Persia, l'Eritrea. Di qui deriva il moltiplicarsi di figure femminili corrispondenti a questo nome, tra le quali le più celebri furono: Erofile, detta sibilla eritrea, che profetizzò sulla guerra di Troia, e la sibilla cumana, giunta in Italia meridionale dall'Oriente, che accompagnò Enea agli inferi e fu amata dal dio Apollo. Le sibille, giunte al numero finale di dodici, furono considerate dalla chiesa d'occidente delle figure anticipatrici dei profeti dell'Antico Testamento. La loro codificazione iconografica prevede un attributo comune per tutte, i cosiddetti "libri sibillini" (raccolte oracolari) e un oggetto particolare per ognuna: per la sibilla persica un serpente e un lume, per la sibilla libica una torcia, per la sibilla eritrea un giglio, per la sibilla cumana una ciotola, per la sibilla di Samo una culla, per la sibilla cimmeria una cornucopia, per la sibilla europea una spada, per la sibilla tiburtina una mano mozzata, per la sibilla agrippina una frusta, per la sibilla delfica una corona di spine, per la sibilla d'Ellesponto chiodi e croce e, infine, per la sibilla frigia croce e vessillo della resurrezione.