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Art History: ricerca iconografica

Omero*

(VIII-VII secolo a. C.)
Poeta greco, iniziatore della letteratura classica e presunto autore, secondo la tradizione, dei capolavori assoluti del genere della poesia epica: l’Iliade e l’Odissea. La sua biografia è leggendaria e contraddittoria, desunta dalle diverse indicazioni fornite dalle sue opere, ma soprattutto dalle testimonianze di poeti e scrittori greci della classicità. Gli antichi ritenevano fosse vissuto ai tempi della guerra di Troia (secolo XII a. C.), oppure nel IX o nel VII secolo a. C., quando già i cosiddetti poemi omerici erano molto noti e fonti di una profonda influenza letteraria su Tirteo, Simonide, Alcmane, Terpandro, Archiloco ed Esiodo. Due città, in particolare, contesero i natali di Omero, Chio e Smirne, mentre già diffusi erano i dati biografici della cecità e della professione di aedo, ossia di cantore alla corte dei principi. La scarsità di notizie precise, dunque, circa la patria, l’epoca e altri elementi della personalità di Omero, ha indotto alcuni critici a pensare che i due poemi fossero, in realtà, raccolte di canti anonimi di origine diversa e che quindi Omero non fosse mai esistito. Si diffuse così la cosiddetta “questione omerica”, creata da tutte queste incertezze riguardanti i due poemi, caratterizzati da numerose somiglianze e coerenze stilistiche e strutturali, ma anche da varie differenze dovute, soprattutto agli argomenti trattati. L’Iliade, ventiquattro libri in esametri, racconta di lunghe vicende relative alla guerra di Troia, in particolare del ritiro di Achille dal combattimento e del suo ritorno alle armi per vendicare l’amico Patroclo ucciso dal troiano Ettore. L’Odissea, ventiquattro libri in esametri, narra, invece, di lunghe avventure in tempo di pace, ossia del ritorno in patria, dopo la caduta di Troia, di Ulisse, perseguitato da Poseidone. Entrambi i poemi celebrano un ideale di vita eroico, esemplificato nel coraggio e nella forza fisica di Achille dell’Iliade, e nell’astuzia di Ulisse dell’Odissea. La questione omerica, iniziata nel periodo alessandrino, fu ripresa nell’età moderna, dal secolo XVIII fino a oggi, inaugurando, fra l’altro, la moderna filologia classica, nata da studi comparati di letteratura, poesia popolare e archeologia. Oggi prevale la tesi che vede i due poemi come opere di autori diversi, che avrebbero rielaborato con criteri artistici la materia orale della tradizione. Altre opere sono state attribuite a Omero e costituiscono la poesia detta pseudo-omerica e sono: gli Inni omerici, la Batracomiomachia (Battaglia delle rane e dei topi, poemetto con intento parodistico) e il Margite (poemetto satirico).