Art e Dossier

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Artista o algoritmo? Nuovi sguardi sull’intelligenza artificiale nella mostra di Alessandro Sambini a Milano

categoria: Grandi Mostre
11 April – 27 June 2024

Human Image Recognition

Milano
BPER Banca Private Cesare Ponti

La relazione fra essere umano e tecnologia è il fulcro della mostra di Alessandro Sambini negli spazi della nuova BPER Banca Private Cesare Ponti in Piazza del Duomo a Milano. Presentata dalla Galleria BPER Banca e curata da Andrea Tinterri e Luca Zuccala, con il contributo di Giorgia Ligasacchi, Human Image Recognition riunisce un nucleo di opere fotografiche inedite, create da Sambini per questa occasione nel solco di una ricerca avviata nel 2021. Intervenendo su immagini preesistenti, l’artista apporta una serie di modifiche veicolate dall’inserimento di informazioni che trasformano il contenuto visivo originario. Sambini agisce idealmente come l’algoritmo Image Recognition, sezionando l’immagine, suddividendola in porzioni e attribuendo a ciascuna di esse una didascalia e la percentuale di affidabilità dell’intera iniziativa. Ciò che l’artista conosce e immagina guida i suoi gesti, aggiungendo un tassello inevitabilmente mancante all’operato della macchina. L’intelligenza artificiale, dunque, non è un nemico contro cui scagliarsi, ma una fonte di ispirazione per lo sguardo umano, nell’ottica di studiare – e problematizzare – la realtà. 

Sambini esplora e adatta il funzionamento di questo mezzo tecnologico proponendo al pubblico tre casi studio. A catturare l’attenzione, in particolare, sono le tre grandi opere allestite in corrispondenza delle vetrine affacciate su via Mengoni. Esito dell’esame condotto dall’artista sul dipinto di Francesco Hayez intitolato Maria Stuarda che sale al patibolo(1827), conservato nella raccolta di BPER Banca, le pale riformulano la struttura visiva del lavoro pittorico ottocentesco, che diviene immagine e che svela i suoi particolari a chi sosta davanti alla vetrina, mostrandosi invece frontalmente a chi varca la soglia dello spazio espositivo.

Le altre opere traggono spunto da fotografie relative a luoghi di villeggiatura assolati, degni di una campagna pubblicitaria, e da immagini prodotte dall’intelligenza artificiale simulando vedute di paesaggi realizzate da artisti moderni e contemporanei. Anche in questo caso Sambini innesca una narrazione fatta di sottotesti e deviazioni rispetto all’immagine originaria, intrecciando l’azione generativa dell’essere umano e della macchina in un rapporto quasi paritetico.

L’artista approfondirà la sua ricerca durante le giornate di apertura della mostra, occupando una scrivania della sede milanese e dedicandosi all’analisi dei metodi creativi messi in campo dall’intelligenza artificiale. L’obiettivo? Stimolare nuove forme di immaginazione, stringendo un’utile alleanza con la tecnologia.

Arianna Testino