Art e Dossier

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Edward Burne-Jones a Londra

categoria: Grandi Mostre
24 October 2018 – 24 February 2019
Londra, United Kingdom

Toni rosso vermiglio e blu cobalto, fanciulle dagli occhi sognanti ed eroi muscolosi: l’autunno londinese si sta per tingere della malinconia romantica di Edward Burne-Jones (1833-1898). Saranno infatti le sale della Tate Britain a ospitare a Londra una grande retrospettiva dedicata all’artista inglese. Pioniere del movimento simbolista e in seguito esponente di punta dei preraffaelliti, Burne-Jones è rinomato per le sue raffigurazioni eteree, ispirate a miti e leggende ma anche alla Bibbia e ad altri testi sacri. Egli fu l’unico pittore del movimento preraffaellita ad avere ottenuto riconoscimenti internazionali nel corso della vita; e se si pensa che il gruppo nacque come una confraternita (1848) composta da artisti che firmavano solo con la siglia Prb (Pre-Raphaelite Brotherhood), e che promuoveva il ritorno a una pittura ispirata a quella esistente prima di Raffaello e del pieno Rinascimento, contrapponendosi quindi con forza a quanto insegnato alla Royal Academy, non stupisce che la critica non l’avesse accolta a braccia aperte. La mostra, curata da Alison Smith, capo curatore della National Portrait Gallery, e Tim Batchelor, assistente curatore della Tate Britain, è caratterizzata dall’ambizione di riunire centocinquanta opere – tra pitture, arazzi, vetri colorati, stampe – e dalla volontà di raccontare e dimostrare quanto sir Burne-Jones sia stato uno degli artisti inglesi più influenti del XIX secolo, capace di sfidare la società e liberare la sua arte da ogni traccia di modernità, offrendo visioni oniriche di un universo parallelo, adottando un approccio radicalmente nuovo nella narrazione per le opere pubbliche e impostando sempre un’atmosfera intima in ogni sua opera. La mostra raccoglie i principali lavori di quarant’anni di carriera, provenienti da collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, raffiguranti i cavalieri delle leggende arturiane, gli eroi della letteratura del passato fino ai soggetti biblici. Spettacolari dipinti di grandi dimensioni come Amore tra le rovine (1870-1873) e La ruota della Fortuna (1875-1883) sono solo alcune testimonianze della rilevanza internazionale di Burne-Jones, protagonista all’Esposizione universale di Parigi del 1889 quando si affermò sul palcoscenico mondiale come leader dell’arte simbolista. L’esposizione si sviluppa raccontando la versatilità così come l’ampiezza della sua produzione artistica, che spazia dalla ceramica ai gioielli, dai tessuti ai mosaici. Privo di formazione accademica, Burne-Jones creò il suo stile con istinto e grazia, doti che lo portarono a creare un ponte tra le tradizionali arti decorative e la pittura. In questo senso si inserisce il profondo rapporto professionale e relazionale con William Morris: i due, visionari e ribelli, lavorarono con l’intento di raggiungere un pubblico sempre più vasto, attraverso la bellezza della progettazione e dell’esecuzione. Edward Burne-Jones mosse i primi passi nella realizzazione di decorazioni ecclesiastiche, delle quali divenne presto un ottimo artefice: in mostra sono presenti esempi eclatanti come Il buon pastore (1857-1861) e l’Adorazione dei magi (1861), la grande pala d’altare realizzata per la chiesa di Saint Paul a Brighton. Affiancati a questi, si trovano anche alcuni suoi disegni, come Desiderium (1873), a dimostrare la sua sensibile e personale risposta ai maestri del Rinascimento. Due intere sale sono invece dedicate a ospitare i grandi cicli narrativi, come quello di Perseo e della Bella addormentata, presentati insieme per la prima volta. Secondo Alison Smith, il lavoro di Burne-Jones ebbe una grande risonanza contemporanea perché capace di risvegliare nel pubblico quella fantasia e quel “pathos” che permetteva di sognare a occhi aperti. La scelta di abbandonare gli studi di teologia all’Università di Oxford e la determinazione a diventare apprendista dell’artista e poeta Dante Gabriel Rossetti furono, infatti, solo l’inizio di una carriera importante che rese Burne-Jones un punto di riferimento nel panorama internazionale. Tanto da avere influenzato perfino artisti come Pablo Picasso. 

Costanza Rinaldi