Art e Dossier

Un'altra avventura nel mondo produttivo del XX e XXI secolo è garantita dalla seconda edizione della biennale di fotografia curata, come la precedente, dalla sensibilità e dall'intelligenza di François Hébel. Foto/Industria Bologna ’15 offre uno sguardo internazionale sull'universo del lavoro documentando, senza mai rinunciare a uno spiccato senso estetico, tutte le fasi di un processo formato da uomini, donne, luoghi, macchine, attività, opportunità, abusi, sentimenti e non di rado conseguenze irreversibili e nocive per noi e per l'ambiente. Immersi nella cultura del fare, da Nord a Sud, da Occidente a Oriente, se pur con le dovute differenze rispetto a realtà e tradizioni, ci troviamo a vivere la quotidianità in modo frettoloso, sbrigativo: poche volte, forse, il nostro occhio si concede il tempo di osservare, di soffermasi sulle cose. Questa occasione ci viene offerta dall'obiettivo di veterani (tra gli altri LaChapelle, Campigotto, Burtynsky, Berengo Gardin), giovani (finalisti del concorso GD4PhotoArt sui temi industria, società e territorio) e appassionati (come Kathy Ryan, direttrice del reparto fotografico del "New York Times Magazine") che con le loro immagini raccontano, attraverso quattordici mostre, a ingresso gratuito, le diverse sezioni ("Produzione", "Post-produzione", "Produttori", "Pausa", "Prodotti") di un evento che rende ancora più vivo il centro del capoluogo emiliano e le sue sedi storiche tra palazzi, musei, cappelle e fondazioni.