Guido Reni e i Savoia: una mostra a Torino
IL “DIVINO” GUIDO RENI NELLE COLLEZIONI SABAUDE E SUGLI ALTARI DEL PIEMONTE
Dopo la rassegna dedicata a Guercino nel 2024, a partire dal prossimo 11 ottobre a Torino si mette a fuoco l’opera di un altro grande maestro emiliano, il “divino” Guido Reni, di cui ricorre il 450° anno dalla nascita. Molte delle sue opere sono infatti conservate nelle collezioni dei Musei Reali a testimonianza del forte apprezzamento della corte sabauda per la pittura classicista bolognese, e a queste si aggiungono significativi prestiti dal territorio e dal Musée des Augustins di Tolosa. Lo stile composto e luminoso di Reni, basato sull’armonia delle forme e sulla celebrazione di una bellezza ideale ispirata alla scultura antica e alle ricerche dei grandi artisti del Rinascimento, risultava infatti particolarmente congeniale alle esigenze di maestosità ed eleganza nell’ideazione degli apparati decorativi e di arredo delle residenze della famiglia Savoia, nonché degli altari di corte.
Grazie alla curatela di Annamaria Bava e Sofia Villano, la mostra illustra in primo luogo l’ingresso a inizio Seicento delle opere di Guido Reni, o a lui attribuite, nelle collezioni ducali sabaude per il tramite del cardinal Maurizio, grande estimatore dell’artista bolognese. La seconda sezione espone quindi dei significativi dipinti di Reni provenienti dalla quadreria del principe Eugenio di Savoia Soissons, acquistate dopo la sua morte dal re Carlo Emanuele III e giunte a Torino nel 1741. Non manca il focus sull’attività grafica dell’artista grazie all’esposizione pezzi solitamente conservati nei fondi della Galleria Sabauda e nelle raccolte della Biblioteca Reale. Infine si può ammirare l’Assunzione della Vergine, una tela giovanile di Guido Reni, recentemente ritrovata nella chiesa parrocchiale di Abbadia Alpina a Pinerolo e appena restaurata.
Marta Santacatterina