Art e Dossier

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I ritratti di Cézanne in mostra a Londra

categoria: Grandi Mostre
26 October 2017 – 11 February 2018
National Portrait Gallery

Un piccolo aneddoto, per invogliare chi si trovi a Londra per le feste a visitare la grande mostra sui ritratti di Cézanne alla National Portrait Gallery, se mai ce ne fosse bisogno. Qualche giorno fa mi trovavo, appunto, alla mostra, quando nella penultima sala mi sono resa conto di un silenzio improvviso. La signora dello staff non aveva trovato il coraggio di dirmi che ero rimasta l’ultima, alle 17.55. Ero lì da diverse ore, ma alle 18, implacabilmente, la mostra chiudeva. Questo per dire dell’importanza (e dell’impeccabile allestimento) della rassegna, al di là di ogni personale fanatismo, per quanto comprensibile, nei confronti di Cézanne. Che pure non è artista di così immediata comprensione. Il suo modo di concepire le forme, attraverso figure geometriche e solide modellate nel colore, ha anticipato le ricerche cubiste del primo Novecento, ed è noto che Picasso e Matisse, lo consideravano il loro ideale maestro, il più geniale fra gli artisti a cavallo fra Otto e Novecento. Di recente, perfino un regista come Wim Wenders gli ha dichiarato un’ammirazione sconfinata nel libro I pixel di Cézanne (Contrasto, 2017). Anche Modigliani, nei primi anni del suo soggiorno parigino, si accostò ai modi dell’artista provenzale, e qui a Londra, proprio in questi giorni, lo si può ben vedere, se si visita anche la Tate Modern, dove si è appena inaugurata la mostra su Modigliani. Qui si possono ammirare, fra i tanti, ritratti come il Violoncellista e il Mendicante di Livorno, inconcepibili senza la lezione formale di Cézanne. Fra i ritratti che Modigliani amava di più c’è  Il fanciullo col panciotto rosso (1890 circa), in questi giorni prestato alla National Portrait dalla National Gallery di Washington: un quadro amato molto dal giovane livornese trapiantato a Parigi nel 1906 (anno della morte di Cézanne), anche per quella posa mediata dai ritratti fiorentini del pieno Rinascimento. E non si fatica a credere, come si dice, che Modì tenesse sempre in tasca una riproduzione di quel quadro. Dunque, la mostra espone oltre cinquanta ritratti di Cézanne, a testimoniare tutte le fasi della sua lunga e isolata carriera. Spiccano alcuni temi ricorrenti, come, oltre agli autoritratti, le immagini molto variate negli anni, e non solo per questioni anagrafiche, della moglie: il suo rapporto con Madame Cézanne fu singolare per l’epoca. Ebbero un figlio, che il pittore ritrasse solo da bambino, ma non vissero molto insieme: la donna appare spesso in tono dimesso, talvolta mentre cuce, malinconica e forse poco considerata. Ma pur sempre effigiata infinite volte, quasi modella privilegiata. Fra le opere più affascinanti, la testa dell’amico, compagno di classe, Antoine Fortunè-Marion, celebre botanico, presa come di sorpresa, quasi al volo. L’evento, come pure il catalogo, è curato da un’equipe internazionale di studiosi come John Elderfield, Mary Morton e Xavier Rey.

Gloria Fossi