Art e Dossier

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Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino

categoria: Grandi Mostre
15 September 2015 – 15 February 2016
Firenze
Palazzo vecchio
Opening: 9-19 G 9-14

Dopo centotrentatre anni tornano a casa, tutti assieme, i venti splendidi arazzi che Cosimo I de’ Medici aveva fatto tessere attorno al 1545 ai più abili maestri dell’epoca, i fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher, chiamati appositamente a Firenze per guidare l’arazzeria medicea. Gli arazzi raffigurano le storie di Giuseppe, il personaggio biblico che più di ogni altro incarnava, secondo il granduca, le vicende alterne della famiglia Medici. Odiato dai fratelli perché privilegiato dal padre Giacobbe, Giuseppe era stato venduto e fatto schiavo in Egitto, ma riuscì a farsi benvolere per la sua saggezza e abilità politica. Capace di interpretare i sogni del faraone, riuscì a salvare il popolo egiziano dalle conseguenze della carestia, e seppe in seguito perdonare anche i fratelli che lo avevano tradito. Per quanto riguarda lo schema compositivo degli arazzi, il granduca aveva chiesto a Pontormo, Francesco Salviati e altri artisti fiorentini i cartoni preparatori, ma il disegno di Pontormo non piacque a Cosimo I, che si rivolse allora a Bronzino, pittore di corte, al quale si deve gran parte della composizione definitiva della serie. Eseguiti entro il 1553, per oltre un secolo i preziosi manufatti rimasero appesi alle pareti della Sala dei Duecento in palazzo Vecchio. In seguito, data la loro sensibilità alla luce, vennero trasferiti nei depositi fino a quando, all’indomani dell’Unità d’Italia, furono di nuovo messi in mostra nella sede originale. Dieci di questi furono portati a Roma dai Savoia nel 1882, per decorare i saloni del Quirinale. I dieci rimasti a Firenze furono rimossi nel 1983 dalla Sala dei Duecento per un restauro magistrale e lunghissimo (ventisette anni), curato dall’Opificio delle Pietre Dure. Dopo essere stati riuniti per una mostra a Roma e poi a Milano per l’Expo 2015, eccoli finalmente a Firenze, nella cornice più adeguata. Completano la mostra un docufilm con immagini in alta definizione sulla storia degli arazzi e quattro tavoli multimediali di ultima generazione. Grazie al touch-screen è possibile selezionare ogni arazzo ingrandendo i più piccoli dettagli, e documentarsi anche con esaurienti schede descrittive.