L’acuto sguardo di Tissot a Roma
James Tissot
James Tissot fu ricercato protagonista del suo tempo, egli nelle sue opere seppe celebrare la vita dell’alta borghesia unendo nella sua arte l’influenza della cultura francese con quella inglese e in particolare londinese. E l’intera attività del pittore, dagli inizi parigini, passando per il suo periodo nella capitale inglese, sino al suo ritorno in Francia e ai successivi viaggi in Medio Oriente e in Palestina, è ripercorsa nelle ottanta opere esposte in otto sezioni tematiche dell’antologica dal titolo James Tissot che è possibile visitare presso il chiostro del Bramante. Cyrille Sciama, la curatrice della mostra, ha voluto mettere in luce non solo l’interesse dell’artista per la moda o il suo talento di colorista, ma anche l’attenzione per il reale, la vena caricaturale e l’aspetto più sentimentale e mistico che caratterizza le sue opere, in particolare quelle eseguite dopo la tragica morte nel 1882 di Kathleen, sua modella e amante. Se nei ritratti come quello di Mademoiselle L.L. (1864) si osserva l’interesse del pittore per la vita mondana, in un dipinto come la Figlia del guerriero del 1879 egli fa una precisa quanto sagace descrizione dei costumi britannici e della condizione femminile dell’epoca, mentre il ciclo di dipinti sul tema del figliol prodigo, a cui si dedica più volte nella sua carriera, o un’opera come Il vedovo (1876) diventano lo specchio della sua conversione religiosa. In mostra anche numerose incisioni, tecnica a cui Tissot si avvicina durante il suo soggiorno inglese.