Art e Dossier

Olga Koklova a Parigi

categoria: Grandi Mostre
21 March – 3 September 2017
Paris, France
Musée Picasso

«Noi, Olga Koklova e Pablo Picasso, giuriamo di vivere fino alla morte in pace e con amore. Chi romperà questo contratto sarà condannato a morte». Non si dovrebbe mai giurare amore eterno, tantomeno avrebbe dovuto farlo Picasso, grande seduttore ma tant’è, questo giuramento fu firmato da entrambi gli innamorati, il 4 marzo del 1918, a un anno dal loro primo incontro a Roma, e pochi mesi prima di sposarsi, il 12 luglio, nella chiesa russa di Parigi. A suggello di questo inedito documento, conservato da Olga in un baule da viaggio riscoperto dal figlio Paulo dopo la sua morte, i due innamorati avevano messo un francobollo da cinque centesimi. Oggi il foglietto su carta azzurrina è esposto alla grande mostra su Olga Koklova al Musée Picasso di Parigi, in contemporanea con la prima manifestazione italiana, a Napoli e a Pompei, sul soggiorno in Italia di Picasso nel 1917 (ne parleremo a breve). Quando si conobbero a Roma, la bella ballerina faceva parte dei Balletti russi di Diaghilev, e Picasso si trovava in Italia per questo, incaricato di disegnare sipario e costumi del balletto Parade. Ben sappiamo come poi andarono le cose. La dolce, malinconica Olga, più giovane di Picasso di dieci anni, fu la prima moglie e restò ufficialmente sposata fino all’11 febbraio 1955, quando morì a Cannes. Il matrimonio era durato in realtà meno di una decina d’anni, anche se la separazione effettiva avvenne solo nel 1935, quando Thérèse Walter, dal 1927 compagna clandestina di Picasso, partorì Maya. Delle tante compagne (solo due mogli) di Picasso, Olga è quella che ha suscitato finora meno interesse, anche perché poco si sapeva di lei. Grazie a fotografie, lettere, ricordi conservati nel suo baule da viaggio, il nipote Bernard Ruiz-Picasso ha ricostruito l’intera esistenza di una donna legata, come sempre si rammenta, al periodo “neoclassico” di Picasso, che oggi è più giusto chiamare semplicemente “l’epoca Olga”, come ha scritto per la mostra Joachim Pissarro. Di sala in sala, la mostra ci fa amare una donna fu madre amorevole, ma anche musa ispiratrice anche se malinconicamente, dolorosamente legata alla famiglia lontana in Russia, che non rivedrà mai. Riviviamo l’amore dei due fidanzati, poi sposi, poi genitori di Paulo, attraverso ritratti, filmati, schizzi e disegni inediti, fotografie, e un’infinità di opere, come sempre affascinanti, di Picasso. Adesso capiamo meglio il rapporto profondo e tormentato che legò Picasso artista e uomo alla donna dalla quale non divorziò mai. Forse anche per quel contratto.

Gloria Fossi