Van Dyck e i suoi amici fiamminghi a Genova
Quattro sezioni conducono il visitatore a Genova fra il 1600 e il 1640 a diretto contatto con l’ambiente artistico di quegli anni nella mostra Van Dyck e i suoi amici fiamminghi a Genova 1600-1640 (Palazzo della meridiana, salita San Francesco 4, telefono 010-2541996, orario 12-19, sabato e domenica 11-19, lunedì chiuso, www.palazzodellameridiana.it; fino al 10 giugno). L’esposizione, che si sofferma in modo particolare sulla permanenza in città di Antoon van Dyck dal 1621 al 1627, illustra anche il panorama culturale che accolse l’artista e quanto questo sia stato modificato dal soggiorno del fiammingo nella Superba. Le prime due sezioni mostrano come all’arrivo di Van Dyck a Genova, infatti, non solo fosse già attiva da diversi anni la bottega di Cornelis e Lucas de Wael, ma anche come fosse presente una “colonia” di artisti provenienti perlopiù da Anversa, ben inserita nell’ambiente cittadino. Pittori come Vincent Malò, allievo di Rubens e Jan Roos, apprezzati dall’aristocratica committenza, che diedero vita, accogliendo anche i giovani pittori genovesi nelle loro botteghe, a un rinnovato linguaggio pittorico che univa la tradizione fiamminga con quella locale, come dimostrano per esempio le nature morte di Jan Roos, Stefano Camogli e Pieter Boel. Le sezioni finali sono interamente dedicate all’attività di Van Dyck e in particolare ai ritratti eseguiti per la committenza genovese e all’influenza che il Crocifisso del museo di Palazzo reale, realizzato nel 1622, ebbe sull’arte successiva. La mostra, curata da Anna Orlando, è accompagnata da un catalogo edito da Sagep editori.