Art e Dossier

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Il Quattrocento a Firenze

categoria: percorsi tematici

La città di Firenze, nel contesto europeo di trasformazione politica e sociale del XV secolo, assume un ruolo fondamentale di rinnovamento della cultura e del linguaggio artistico che verrà chiamato Rinascimento, nel senso di una rinascita dell'arte in nome di una riscoperta dell'uomo e della natura e di un'ispirazione ai modelli della classicità greco- romana. In seguito alla grande svolta classicistica offerta da Giotto nel secolo precedente, i primi protagonisti di questo nuovo umanesimo culturale saranno il pittore Masaccio (Cappella Brancacci), lo scultore Donatello e l'architetto Filippo Brunelleschi, il quale sarà anche uno dei teorici della prospettiva, strumento di rappresentazione razionale e geometrica dello spazio, interpretata in modo particolarmente ortodosso dal pittore Paolo Uccello con la sua Battaglia di San Romano. A questi grandi innovatori si alternano artisti più moderati e spirituali, come i Della Robbia, specializzati in figure della Madonna col Bambino, o il Beato Angelico (Annunciazione), che diffonderanno, le novità rinascimentali ad un livello popolare e devozionale.

La seconda generazione del Rinascimento recupererà parzialmente spunti figurativi tardo gotici e cortesi, favoriti dal nuovo regime politico realizzato dal 1434 da Cosimo de' Medici, come sembra confermare il pittore Benozzo Gozzoli, che lavorerà per il figlio di Cosimo, Piero de' Medici.

Durante la signoria di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, si avrà a Firenze una vera e propria fioritura di ingegni, molti dei quali educati alla bottega del Verrocchio, dalla quale usciranno opere come Il Battesimo di Cristo di Leonardo da Vinci. Tra questi artisti emerge per grazia e abilità disegnativa Sandro Botticelli, il quale, inizialmente attratto dalla filosofia neoplatonica coltivata alla corte del Magnifico, dimostrerà in seguito, attraverso dipinti come La Calunnia, un'aderenza agli ideali religiosi e repubblicani del frate Girolamo Savonarola, che favoriranno la cacciata dei Medici nel 1494. Allievo del Botticelli sarà l'eccentrico Filippino Lippi.