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Nino Venezia: biografia

Può sembrare ridicolo parlare oggi di prospettiva, di copia dal vero, ma i miei interessi sono di natura scientifici, dopo aver conseguito la maturità artistica ho continuato gli studi in fisica nella università di Catania. Mi sono accorto che nel campo della pittura, proprio in questo, siamo rimasti indietro, si parla ancora di prospettiva piana, al massimo sferica da quando Panofsky nel 1925 pubblicò La prospettiva come forma simbolica, in cui asserisce che vuoi per la forma dell'occhio, vuoi per i movimenti della testa, la prospettiva che percepiamo è quella sferica. Invece la scienza dice che non centra la forma dell'occhio o il movimento della testa, perché la prospettiva che percepiamo non ha punti di fuga ed è la prospettiva binoculare. Questa è stata scoperta nel 1840 da Vieth e Muller e dice che le due prospettive dei nostri occhi hanno in comune un cerchio, l'oroptero, che passa per i due occhi e l'oggetto guardato. Gli oggetti che si trovano in questo cerchio li vediamo nitidi ed in tre dimensioni, mentre quelli che sono oltre o avanti li vediamo con diplopia, cioè due volte. Questo significa che oltre l'oroptero c'è confusione e perciò non ci sono i punti di fuga. Uno dei motivi per cui non ci accorgiamo di tutto ciò è da cercare nell'acuità visiva, dovuta alla struttura dell'occhio (al centro della retina ci sono i coni e in periferia ci sono i bastoncelli) che ci fa vedere bene solo il centro del campo visivo, il quale è molto ampio, circa 160° ma di cui vediamo bene solo un grado. Nessuno immagina che vediamo attraverso una finestra così piccola perché l'occhio è in continuo movimento. La mia pittura si fonda sulla visione binoculare da cui il nome: pittura binoculare.

Siti internet: http://binoculare.altervista.org, htpp://binoculare.blogspot.com; email: nivenezia@live.it

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