Art e Dossier

Paola Fabbri nata nel 1973 in provincia di Ravenna consegue la maturità delle arti applicate presso l'Istituto d'arte per la ceramica di Faenza. Dal 1995 pratica la libera professione come grafico illustratore per molti studi. Ha partecipato a molte colletive e anche allestito delle personali.

Arte come rito metafisico

In Giappone si usava tenere un solo dipinto appeso alla parete in una stanza disadorna in cui il fruitore dell'opera si sedeva in solitudine per contemplarla. In realtà utilizzava l'opera come supporto alla meditazione. L'artista che aveva eseguito l'opera doveva "trasferire sul muro quel che ha visto nella contemplazione" (tad dhiatam bhittau nivesayet - tratto dall' Abhilasitarthacintamani), rendendo la pratica dell'Arte un rito metafisico. In occidente accade qualcosa di simile quando un cristiano prega davanti ad un' icona, la quale serve come supporto alla preghiera. Presso gli aborigeni dell'Australia i dipinti rupestri non potevano essere visti dai non iniziati, pena la morte! Anche qui l'arte sacra serviva come evocazione del mondo dello spirito e riportava segreti iniziatici. Senza entrare troppo nei dettagli filosofico religiosi di ogni singolo caso non essendo questa la sede; a me interesa sopratutto la comunanza nelle varie culture del rapporto che ha l'arte con il fedele/fruitore. Con i miei elaborati ho cercato di agganciare il comune denominatore di queste forme d'arte e cioè il potere evocativo di forme e colori ettraverso simboli ancestrali. Per esempio l'albero della vita è un simbolo religioso che appare indistintamente in tutte le religioni con analoghe caratteristiche di contatto o ponte fra il mondo spirituale e quello materiale. Anche la croce, che per le religioni non cristiane rappresente la creazione del mondo, nella simbologia cristiana vi è una similitudine in quanto il Cristo con la Passione "fa tutte le cose nuove". La mia ricerca artistica cerca di scavare nello spirito umano alla ricerca della luce. Opere