Art e Dossier

940x240.png
940x240.png

ArcoMadrid 2018

categoria: Eventi
21 – 25 febbraio 2018

Ritorna dal 21 al 25 febbraio ARCOmadrid, l'evento fieristico internazionale madrileno dedicato all'arte contemporanea, che quest'anno vedrà la partecipazione di oltre duecento gallerie provenienti da ventinove paesi, suddivise fra il Programma generale (centosessanta gallerie) e le sezioni El futuro no es lo que va a pasar, sino lo que vamos a hacer, con una selezione di venti gallerie, Diálogos e Opening, quest'ultima dedicata alle gallerie "giovani", ovvero con una storia di non più di sette anni. Quella del 2018 sarà un'edizione che, partendo dalle parole di Jorge Luis Borges «El futuro no es lo que va a pasar, sino lo que vamos a hacer» («Il futuro non è ciò che accadrà, ma quello che faremo»), si concentrerà sul concetto di futuro, che verrà sviluppato non solo attraverso le opere degli artisti esposti, ma anche da presentazioni, dibattiti e conferenze. Tra le gallerie presenti nel Programma generale, tra cui spiccano l'Alexander and Bonin, la Team da New York e la Thaddaeus Ropac di Parigi, diciannove dedicheranno il loro stand a uno o due artisti specifici, come il turco Can Altay, la peruviana Teresa Burga e Robert Filliou. Mentre nella sezione Diálogos (Dialoghi), le quattordici gallerie selezionate, presenteranno le opere di Armando Andrade Tudela e Tamar, Ryan McGinley e Tabor Robak, Emilly Wardill e Laure Prouvost, solo per citarne alcuni, offrendone una lettura rinnovata. E le opere di Salvador Dalí, Július Koller, Teresa Solar Abboud ed Eva Fábregas saranno poste a dialogo con quelle di Lili Reynaud Dewar, Maryam Jafri e Eduardo Navarro, nella sezione El futuro no es lo que va a pasar, sino lo que vamos a hacer. Numerosi anche i premi che saranno assegnati durante i giorni dell'esposizione. L'edizione 2018 di ARCOmadrid si prefigura dunque, come sottolineato dalle curatrici Chus Martínez, Elise Lammer e Rosa Lleó, come uno “spazio che ci consenta di immaginare, produrre e proporre una visione della complessità che ci attende”.