Art e Dossier

A Basilea la mostra pensata come un organismo vivente

categoria: Mostre
19 maggio – 11 agosto 2024
Basilea, Svizzera
Fondation Beyeler

È un esperimento collettivo inedito la mostra d’arte contemporanea che occupa gli spazi della Fondation Beyeler di Basilea, dipanandosi fra il museo e il parco circostante. Organizzata dalla istituzione svizzera in collaborazione con la Fondazione LUMA, la rassegna vede protagonisti trenta operatori del mondo dell’arte di nazionalità e discipline diverse, accomunati dal desiderio di promuovere la libertà creativa, lo scambio e la responsabilità collettiva. 

Ideata da Sam Keller, Mouna Mekouar, Isabela Mora, Hans Ulrich Obrist, Precious Okoyomon, Philippe Parreno e Tino Sehgal, la prima edizione di questo progetto a più voci è concepita come un organismo vivente, in grado di cambiare forma nel tempo – alternando, nell’arco della medesima giornata, performance, concerti, letture di poesie, conferenze ‒ e di trasformare gli ambienti della Fondazione, offrendo al pubblico l’opportunità di (ri)scoprire non solo le sale e i giardini, ma pure aree non convenzionali come la biglietteria, lo shop e il foyer. A materializzarsi davanti agli occhi dei visitatori sono percorsi inaspettati e punti di vista non prestabiliti, frutto del dialogo tra partecipanti del calibro di Michael Armitage, Anne Boyer, Marlene Dumas, Peter Fischli, Cyprien Gaillard, Dominique Gonzalez-Foerster, Pierre Huyghe, Arthur Jafa e Adrián Villar Rojas, solo per citarne alcuni. 

Come affermato da Philippe Parreno e Precious Okoyomon, l’approccio adottato mette giocoforza in risalto “le difficoltà e incertezze implicite nel coinvolgimento di un gruppo composito di artiste e artisti, ma anche il fatto che questa aggregazione è parte integrante del processo creativo”. La mostra, quindi, risulta essere “una proposta dinamica più che statica, un progetto ontologico che si evolve e riflette la complessità e molteplicità insite nell’incontro di voci artistiche differenti sotto uno stesso tetto”. Artiste, designer, poeti, architette, musiciste, compositori, filosofe e ricercatori hanno collaborato alla riuscita di un esperimento che promuove e pone in evidenza anche le logiche delle connessioni e delle interrelazioni fra i singoli lavori e le opere incluse nella raccolta permanente del museo di Basilea: gli interventi di Louise Bourgeois, Paul Klee, Claude Monet e Vincent van Gogh diventano una risorsa per gli artisti coinvolti e un ulteriore strumento per innescare dialoghi inattesi. 

Al pari della mostra, pure i titoli della rassegna estiva sono destinati a mutare nel tempo e riflettono – ancora una volta – le scelte e l’apporto dei partecipanti. Gli esiti di questa esperienza saranno presentati – in forma differente – ad Arles e nelle altre sedi di LUMA, la fondazione nata a Zurigo nel 2004 per volere di Maja Hoffmann con l’intento di dare visibilità al settore delle arti visive, della fotografia, dell’editoria, del film documentario e dell’ambito multimediale.

Arianna Testino