Casorati, e non solo, in mostra da Tornabuoni Arte
Casorati. Silenzi e Assonanze
Parallelamente alla mostra monografica su Felice Casorati in corso a Palazzo Reale, Tornabuoni Arte ha organizzato un percorso espositivo dialettico tra le opere di questo grande artista e i dipinti di altri significativi protagonisti del Novecento, così da poter offrire una visione più completa dell’universo creativo di Casorati, nonché delle affinità e delle influenze che hanno caratterizzato il panorama artistico del secolo scorso.
Come è ormai ben noto, nel corso della sua carriera Felice Casorati ha attraversato diverse fasi e, se le sue prime opere sono ancora legate a un certo naturalismo, con lo sbocciare del XX secolo il pittore si è avvicinato al simbolismo e al decorativismo di impronta klimtiana, per poi dedicarsi a composizioni caratterizzate da una rigorosa geometria e una straordinaria chiarezza formale, con prospettive insolite e una meticolosa attenzione ai dettagli: tutti fattori che contribuiscono a trasmettere all’osservatore una sensazione di silenzio, di irrealtà e di introspezione.
Negli spazi di Tornabuoni Arte si espongono allora undici dipinti di Casorati che vengono messi a confronto con tele di altri autori, creando "assonanze" attraverso suggestioni, atmosfere e tematiche condivise. Ad esempio le Figure femminili (1952), stilizzate e monumentali, di Massimo Campigli trovano corrispondenza nelle tele casoratiane Il mattino(maternità) e Le stiratrici, entrambi datati 1954; lo Studio per giovinetta del 1922 è affiancato da Figure in rosso (1957 ca.) di Mario Sironi, anch’esso capace di evocare il tema del silenzio, esplorato soprattutto come mezzo per esprimere la condizione tragica dell’uomo contemporaneo. Nella sezione che indaga il tema dell’attesa il confronto è con la pittura metafisica di Giorgio de Chirico, mentre la presenza della maschera in molti quadri di Casorati trova riscontro in due opere di Gino Severini. Altri approfondimenti sono dedicati al paesaggio marino (con Barche sulla spiaggia di Casorati affiancato a Marina e Paesaggio di lago di Carlo Carrà, oltre che a Idillio marino di Alberto Savinio e a Paesaggio di René Paresce) e ancora alla natura morta. Chiude il percorso una serie di nudi: Nudo sul paesaggio di Casorati del 1951 – scelto peraltro come immagine guida - è accostato a Nudo femminile di de Chirico e a Nudo di schiena di Felice Carena. Quest’ultimo artista, tra l’altro, è stato recentemente riscoperto anche dal grande pubblico grazie a un’ampia monografica allestita nel 2024 alle Gallerie d’Italia di Milano.
Marta Santacatterina