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Cent'anni di Rotella a Milano

categoria: In galleria
10 maggio – 13 ottobre 2018
Milano
Galleria Christian Stein

In questo 2018 è doveroso rendere omaggio a Mimmo Rotella – nato proprio cent'anni fa – e allo scopo di ricordare l’artista di Catanzaro la Fondazione a lui dedicata, creata nel 2000 per volontà dello stesso artista, insieme al Mimmo Rotella Institute, fondato nel 2012 per volere di Inna e Aghnessa Rotella (rispettivamente moglie e figlia) hanno programmato tre esposizioni che proseguiranno fino all’inizio dell’anno prossimo. La prima di queste iniziative è la mostra monografica attualmente in corso presso le due sedi di corso Monforte a Milano e di Pero della Galleria Christian Stein che si è avvalsa del supporto scientifico del Mimmo Rotella Institute: in totale, per le due sezioni, sono stati scelti circa sessanta lavori in modo da riuscire a mettere in luce tutte le principali fasi del linguaggio di Rotella. Tra le opere più datate, risalenti alla metà degli anni Cinquanta, vi sono alcuni décollages e retro d’affiches – tra gli esemplari citiamo Technicolor (1961), Ero io (1958) e Al reverso (1959) – che segnano l'allontanamento dell'artista dai suoi quadri d’esordio astratti e geometrici e al contempo rivelano l’adozione di una modalità inedita e originale di praticare il collage, pur rimanendo in questa prima fase vicino al gusto informale caratteristico delle ricerche coeve di Alberto Burri e Lucio Fontana. Le straordinarie potenzialità del manifesto inteso come materia prima per comporre nuove opere d’arte emerge con più forza espressiva nel periodo seguente, quando porzioni strappate di immagini estremamente popolari cominciano a essere composte da Rotella in opere figurative come La vedette du rythme (1962) e Il carabiniere a cavallo (1963), specchio di quelle ricerche che gli daranno notorietà e fama, tanto da essere riconosciuto fin d'allora come una delle personalità più innovative del dopoguerra. Non mancano alla Galleria Christian Stein le opere realizzate dalla metà degli anni Sessanta e fino all'inizio del decennio successivo, periodo in cui Rotella seleziona le prove di manifesti scartati dalle tipografie e destinate al macero per la serie Artypos, mentre tra gli esempi della serie Blanks (1980-1982) è stato esposto, tra gli altri lavori, White Transparent Blank: monocromo, coperto da una velina,  rappresenta la “necessità di silenzio e raccoglimento” sentita dall'artista per contrastare “la  sovrabbondanza di icone e simboli, quasi un rumore visivo che caratterizza l’Italia nel passaggio dal boom economico agli Anni di Piombo” vissuta in quel periodo storico. Queste due serie sono protagoniste in particolare dell'allestimento nella sede di Pero, dove sono presenti anche numerose sovrapitture e décollages tardi, prevalentemente di grande formato. L'importante anniversario verrà celebrato in autunno con due ulteriori iniziative: presso la Casa della Memoria a Catanzaro – la casa natale di Mimmo Rotella riadattata a museo dall'architetto Marcello Sestito – sarà inaugurata una retrospettiva il 7 ottobre 2018, mentre alla fine di quello stesso mese aprirà la grande mostra Mimmo Rotella Manifesto presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, con la curatela di Germano Celant e Antonella Soldaini (rispettivamente, il curatore del catalogo ragionato delle opere e la direttrice del Mimmo Rotella Institute). Quest'ultima è stata annunciata come la più imponente esposizione mai organizzata sull’artista e, grazie al sorprendente e spettacolare allestimento concepito per il grande salone, permetterà ai visitatori di immergersi nell'immaginario creativo di Rotella.