Art e Dossier

Cento è sempre più la “Capitale” del Guercino

categoria: Mostre
21 settembre – 31 dicembre 2024

Guercino, un nuovo sguardo

“Ovunque si respira Guercino”: lo scrisse Goethe a proposito di Cento, cittadina all’incrocio tra le province di Modena, Bologna e Ferrara, alla quale afferisce. Da due anni è in corso un progetto promosso dalla Regione Emilia-Romagna per scoprire e valorizzare tutte le località in cui si conservano le opere del maestro del Barocco, così da celebrare e indagare a fondo la ricerca di questo pittore. 

Oggi la città natale di Giovanni Francesco Barbieri propone ai visitatori – oltre alla visita alla Civica Pinacoteca “il Guercino” recentemente riaperta – un progetto espositivo che si pone lo scopo di rendere visibili al pubblico venti grande opere, in prevalenza pale d’altare, firmate da Guercino e dai suoi allievi e che sono custodite in sedi non visitabili, come alcune chiese inagibili a causa del sisma del 2012 e musei in corso di restauro.

Cinque di questi “capolavori invisibili”, provengono dal Palazzo del Merenda di Forlì, attualmente chiuso per ristrutturazione: si tratta dell’Annunciazione (1648) e San Giovanni Battista realizzati da Guercino durante la sua maturità. Vi si affiancano altre tre opere forlivesi, e in particolare la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina del nipote di Guercino Benedetto Gennari, la pala con i Santi Anna e Gioacchino inginocchiati di fronte all’Eterno di Cristoforo Serra e Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria, sorprendente dipinto di un artista ancora poco conosciuto, Giuseppe Maria Galeppini. 

Le altre opere – tutte capaci di instaurare un dialogo con il patrimonio permanente della Pinacoteca di Centro e con altri dipinti ospitati nella stessa chiesa di San Lorenzo – documentano l’ambiente di formazione di Guercino: ne sono esempi la pala con San Lorenzo e san Pancrazio dipinta nel 1610 da Carlo Bononi (proviene da Casumaro), e le lunette del rarissimo Giovanni Battista Gennari, uno dei capostipiti della famiglia del maestro. 

Dalla chiesa del Rosario di Cento, anch’essa momentaneamente inaccessibile, provengono cinque grandi tele di Guercino: peraltro il maestro fu per molti anni priore dell’Arciconfraternita di questo luogo di culto inaugurato il 13 giugno 1645 e probabilmente contribuì al progetto della facciata, oltre che alla realizzazione di molti capolavori per la chiesa databili tra 1644 e 1645. In mostra si ammirano quindi la Crocefissione e i tre dipinti della volta con Il Padre Eterno BenedicenteSan FrancescoSan Giovanni Battista. Completa il nucleo di dipinti del Barbieri la tela del 1622 con L’Assunta.

La mostra comprende infine opere di confronto a firma di pittori pressoché sconosciuti – ma meritevoli di studi approfonditi – come Matteo Loves, Matteo Mingarini, Benedetto Zelone e i già citati Benedetto Gennari e Giovan Battista Gennari.

Il percorso espositivo offre quindi la possibilità di aprire un “nuovo sguardo” su Guercino e sull’autorevolezza di una scuola che, nonostante il trasferimento del maestro a Bologna, mantenne sempre le proprie radici a Cento, ribadendo l’indiscutibile originalità dei suoi autori. 

Marta Santacatterina