Art e Dossier

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Creativo, eclettico, eversivo: Jean Cocteau in mostra a Venezia

categoria: Mostre
13 aprile – 16 settembre 2024

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere

Venezia
Collezione Peggy Guggenheim

Impossibile incasellare la creatività dirompente di Jean Cocteauenfant terrible della scena artistica francese del XX secolo. Proprio per questo Kenneth E. Silver, curatore della mostra organizzata dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, ha associato la sua attività a quella del  “giocoliere”, richiamando così la versatilità, l’originalità e l’infinita capacità espressiva di un personaggio che ebbe grande influenza nel Novecento. Cocteau si definiva un poeta, ma scrisse anche romanzi, drammaturgie e testi critici, addentrandosi poi in discipline quali l’arte e la musica e adottando diverse forme narrative, come testimoniano gli scritti di viaggio e le memorie. Attorno a lui gravitavano figure del calibro di Coco Chanel, Sergej Djagilev, Edith Piaf, Pablo Picasso e Tristan Tzara, tuttavia la sincera affermazione della sua sessualità e la dipendenza dall'oppio, di cui non fece mai mistero, resero precaria la sua posizione nell'ambiente avanguardista contemporaneo. Uomo dell'establishment francese, eppure così eversivo nei confronti di esso, Cocteau incarna oggi le contraddizioni culturali, sociali e politiche della sua epoca.

La prima, grande retrospettiva realizzata in Italia mette a fuoco in particolare la sua produzione visiva, caratterizzata da un approccio originale e innovativo che l’artista ebbe modo di esprimere in disegni, pitture murali, opere grafiche e lavori di design per la moda, i gioielli e i tessuti. Molto conosciuta è inoltre la sua attività come regista. L’eclettismo e la vocazione sperimentale di Cocteau, sostiene il curatore, lo fa quasi sembrare un uomo del Rinascimento vissuto nei tempi moderni e che lasciò un segno indelebile nell'arte del XX secolo.

La Collezione Peggy Guggenheim è una location particolarmente adatta per ospitare una mostra su questo artista, sia per l’amicizia che lo legò a Peggy Guggenheim - la quale nel 1938 iniziò la sua carriera proprio con una mostra di disegni di Cocteau suggeritale da Marcel Duchamp - sia per il profondo legame del protagonista con Venezia. Le sale del palazzo Venier dei Leoni riuniscono allora una sorprendente varietà di lavori – più di centocinquanta – che spaziano dai disegni alla grafica, oltre a gioielli, arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film da lui diretti. I materiali, che provengono da prestigiose realtà museali internazionali, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Phoenix Art Museum, il Museo Jean Cocteau di Mentone, nonché da importanti collezioni private, consentono così di tracciare lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima, del poliedrico artista e di ripercorrerne i momenti salienti della tumultuosa carriera. 

 Marta Santacatterina