Art e Dossier

Giovanni Pintori e le sue grafiche creative per Olivetti

categoria: Mostre
7 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025

Giovanni Pintori (1912-1999). Pubblicità come arte

Chiasso, Svizzera
m.a.x. museo

Era il 1936 quando il giovane Giovanni Pintori cominciò a collaborare con l’Ufficio tecnico pubblicità Olivetti, diventandone responsabile qualche anno dopo, nel 1940. Da allora il suo nome è legato all’immagine dell’azienda di Ivrea grazie a una lunga e fortunata produzione di manifesti, pagine pubblicitarie, insegne esterne, stand. Una ricerca apprezzata sia in Italia sia all’estero, e lo testimoniò la mostra Olivetti: Design in Industry allestita nel 1952 al MoMA di New York, dove erano esposti anche dei lavori grafici di Pintori, mentre nel 1955 un’intera sala del Louvre venne dedicata alle sue creazioni; i riconoscimenti si succedettero poi nel tempo, tanto che nel 1984 la rivista giapponese “Idea” lo inserì nell’elenco dei trenta designer più influenti al mondo. 

Oggi il m.a.x. museo di Chiasso dedica al designer una rassegna curata da Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini e che ha l’obiettivo di ripercorrere l’iter creativo e professionale di Giovanni Pintori e di sottolineare la modernità progettuale e le sue scelte innovative. Il percorso, basato su un criterio tematico-cronologico, comprende oltre trecento pezzi, tra cui una ventina di bellissimi manifesti originali, circa quindici bozzetti per elaborati grafici, collage fotografici con foto vintage, i taccuini con schizzi, lettere dell’Olivetti, stamponi per riviste o prove di stampa e poi fotografie, sculture in ceramica, disegni del periodo della formazione, tempere, dipinti, modelli in legno, riviste e anche una macchina da scrivere disegnata da Marcello Nizzoli (la proverbiale Lettera 22 di Olivetti). I visitatori possono così comprendere il processo ideativo dal quale sono scaturiti i progetti del designer: le sue scelte venivano infatti elaborate con modalità precise e consapevoli che si traducevano in una composizione dinamica e fluida, mentre il vocabolario grafico, astratto e simbolico prendeva vita a partire dalla luce, dal colore, dalla composizione e dal gioco creativo. 

L’archivio lasciato da Giovanni Pintori alla sua morte, sopraggiunta a Milano il 15 novembre 1999, è stato donato dagli eredi al MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro che ha già organizzato due mostre (1990 e 2007).  Il progetto del m.a.x. museo, integrato con l’istituzione sarda – dove l’esposizione ora a Chiasso farà un’ulteriore tappa a partire dalla primavera del 2025 –, espone per la prima volta la collezione privata del figlio Paolo Pintori: i bozzetti, gli elaborati grafici, i manifesti vintage, i taccuini, i personalissimi cartoncini di studio attraverso i quali il maestro volle raccogliere la sua produzione più significativa. Si aggiungono le prime prove giovanili dell’ISIA prestate dai Musei Civici di Monza, nonché alcuni documenti della maturità concessi dall’Associazione Archivio Storico Olivetti e Fondazione Adriano Olivetti di Ivrea. Da non perdere l’ultima sala dedicata al periodo creativo che accompagnò la scelta di Pintori di abbracciare la libera professione, a cui fece seguito l’abbandono della grafica a favore della pittura: la mostra si chiude infatti con alcuni quadri rappresentativi della sua ultima ricerca. 

Marta Santacatterina